Crescere senza imparare

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Cresce il lavoro stagionale in Valle d’Aosta e il 35 per cento degli addetti non è valdostano e non sembra avere intenzione di diventarlo.

Il dato preoccupante si riferisce alla Relazione socio economica 2021-2022 presentata dal presidente della Regione Erik Lavevaz e dal capo dell’Osservatorio economico e sociale Dario Ceccarelli, nella quale il lavoro stagionale sembra essere l’unico ad incidere sui numeri di crescita, rappresentando quindi un dato di riflessione sulla mancanza di stabilità e sul mancato desiderio di coloro che arrivano da noi di stabilizzarsi.

Nella Relazione socio economica 2021-2022 dell’Osservatorio si evince come il 31 per cento dei lavoratori nei primi mesi del 2022 sia stato stagionali, portando al 35 per cento il numero degli occupati non residenti.

Insomma non siamo appetibili? Si arriva in Valle d’Aosta per necessità, ma non ci si ferma?

Siamo di fronte a una recessione, di nascite, di occupazione e di stabilizzazioni mancanti. Così come mancano anche l’ottimismo e la voglia di crescita popolazione valdostana e anche nella politica, che ne è specchio.

Se da un lato ci sono dati positivi di timida crescita e di ampia copertura dei fabbisogni occupazionali (coperti all’81 per cento dal mercato locale) dall’altro il pessimismo, la rinuncia e la decrescita demografica sono molto preoccupanti.

La decrescita è impoverimento, l’impoverimento rende meno attrattivi e così si entra in un vortice pericoloso di desertificazione. Esistono scelte globali, nazionali, volte ad aiutare i territori in difficoltà in termini di risorse e poi ci sono scelte più capillari, piani e volontà che solo chi vive il territorio deve saper produrre, per conoscenza e interesse, in modo che aiutino il luogo di riferimento allo sviluppo. La crisi energetica e quella ambientale devono essere lo spunto per un cambio di passo, non si può più adagiarsi sulla grandezza e sulla bellezza della natura posseduta, peraltro in crisi, piuttosto bisogna lavorare per rendere un territorio difficile (per clima e posizione geografica) raggiungibile, fruibile, addirittura appetibile a chi sta cercando una collocazione nel mondo, una crescita professionale, un luogo dove creare una famiglia, un posto dove vivere insomma.

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