“Creare è donna”: la Collegiata dei Santi Pietro e Orso ospita un’esposizione dedicata alle eccellenze della produzione artigianale valdostana al femminile

“Creare è donna”: la Collegiata dei Santi Pietro e Orso ospita un’esposizione dedicata alle eccellenze della produzione artigianale valdostana al femminile
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Nello spazio espositivo della Collegiata dei Santi Pietro e Orso di Aosta è visitabile “Creare è donna”, un’esposizione dedicata alla produzione artigianale valdostana al femminile.

La mostra si apre con un’installazione contemporanea che utilizza l’oggetto di artigianato per raccontare il tempo presente. Il percorso prosegue poi con 3 sale che, opera dopo opera, raccontano la passione delle artigiane hobbiste, la scelta di vita delle professioniste e la salvaguardia di una tradizione del passato con le cooperative tessili. La sala dedicata alle artigiane hobbiste è stata allestita durante i giorni della Millenaria con le opere selezionate tra i banchi delle espositrici.

Dalla tessitura alla scultura, dall’intaglio alla ceramica l’esposizione è un viaggio tra tradizione e innovazione, tra manualità e creatività delle donne artigiane valdostane.

In mostra sono visibili le opere di 50 artigiane.

I fiori dell’installazione artigianale sono stati realizzati da Corinne Buillet, IvetteBuillet, Rossana Gerbelle, Soccorsa Milione, Tania Chenal, Carla Maietti, Hélène Letey, Vanda Capello, Stéphanie Gallet (che a 11 anni è la più giovane artigiana in mostra), Paola Amato, Fiorella Magri, Elvira Bois e NadiaNorbiato. In mostra sono esposti anche dei fiori in legno realizzati da Erika Giorgetti, in omaggio al suo lavoro come artigiana.

Nella sala dedicata alle cooperative tessili sono esposte produzioni de Les Tisserands, Les Dentellières e Lou Dzeut. Come professioniste sono esposte le opere di Ornella Cretaz, Cristina Cancellara, Tac! Atelier di Chantal Godio, Brelyart di Elisa Arlandi, Marina Torchio, Cristina Costalaia, Lab5atelier di Silvia Fiore, Coco Tata di Elena Gal, Heartelier di Elisa Avantey, Paola Cina, Anna Maria Malavolti, D'Socka, Susy Robbin e Comanufatto di Corinne Pellissier.

Infine per la stanza delle artigiane hobbyste sono state selezionate alla 1024esima Foire de Saint-Ours le opere di Sabina Marquet, Elvira Barmette, Marie-Sol Brunodet, Chantal Gadin, Lucia Vallesi, Chrystal Jacquin, Lea Bérard, Cristina Champretavy, Ester Valmachino, Marina Repetto, Nadia Sarteur, Paola Duglio, Rita Villani, Laura Silvana Trentaz, Patrizia Luisa Borney, Margherita Pellegrino, Lora Pia Graziana Loro Piana e Cinzia Zigiotti. Vi è inoltre un’opera di Alessandra Zucco, come omaggio alla sua opera di artigiana.

La mostra, curata e organizzata dal Museo dell’Artigianato Valdostano di tradizione di Fénis, si inserisce nel progetto culturale di fare della Collegiata di Sant’Orso un nuovo polo espositivo dedicato all’artigianato e nella volontà del museo di fare delle esposizioni uno strumento di crescita culturale della comunità. Queste vogliono offrire un nuovo punto di osservazione dell’artigianato e divenire un veicolo di profonda riflessione culturale, uno strumento di sollecitazione del pubblico alla rilettura del tempo presente, all’interrogarsi sull’attualità. Anche questa mostra dedicata all’artigianato al femminile non è un focus stereotipato della declinazione dell’artigianato da parte di donne, ma piuttosto un invito al visitatore a porsi delle domande. Da una parte l’osservatore viene invitato a conoscere la grande ricchezza artigianale della regione e l’elevato numero di donne che si dedicano all’artigianato, dall’altra viene invitato a chiedersi se il genere possa ancora essere oggi una chiave di lettura della produzione artigianale.

«Questa mostra, dedicata unicamente alle artigiane valdostane, non vuole esplicitare quanto il savoir-faire possa incidere sul genere, ma piuttosto lasciare che il visitatore abbia i contenuti, che passano inevitabilmente dalle opere presenti, per potersi fare la propria idea. Notando, ad esempio, la delicatezza e la precisione degli elaborati, ma anche l’assenza di alcuni materiali tipici del nostro artigianato come la pietra. - racconta Stefano Parussolo, referente delle esposizioni del museo di Fénis - Chi sceglie di diventare artigiano lo fa per esprimere sé stesso, ridando valore alla materia da lavorare, alla sensibilità del gusto estetico, raccontando e inserendo nell’unicità di ogni suo prodotto anche la sua vita e parte della sua storia».

L’esposizione, inagurata domenica 28 gennaio, è aperta al pubblico fino a domenica 1° settembre a febbraio dalle 13 alle 17 e da marzo a settembre dalle 14 alle 18. L’ingresso è libero.

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