Covid, il sondaggio: per il 72 per cento delle aziende fatturato in calo nel 2020
La Regione Valle d'Aosta avrà a disposizione nei prossimi mesi circa 50 milioni di euro da destinare agli interventi anticrisi Covid.
La cifra è stata anticipata nella mattinata di ieri, venerdì 5 febbraio, dall'assessore regionale alle Attività produttive Luigi Bertschy, intervenendo alla presentazione dell'indagine riguardante l'impatto della pandemia sul sistema economico regionale, realizzata dalla Camera di commercio. «Dai dati del questionario inizia il percorso che ci deve portare, nei prossimi 2 mesi, ad utilizzare le risorse per una nuova legge con le misure anticrisi Covid, attraverso l’avanzo di amministrazione. Dalle prime stime fatte si tratta di 50 milioni di euro, circa la stessa cifra stanziata nella Legge 8 dello scorso anno. Una cifra di partenza cui seguiranno degli approfondimenti amministrativi, per arginare la crisi e anche per cercare un rilancio» ha spiegato Luigi Bertschy.
L'Assessore ha indicato la necessità di una «Visione di rilancio: si dovranno creare le condizioni per dare risposte alle aziende in sofferenza - ha detto - però dovremmo anche mettere in campo disponibilità per investire e creare sviluppo nella nostra comunità».
Quasi il 72 per cento delle imprese valdostane ha ridotto il proprio fatturato nel 2020 a causa della crisi generata dalla pandemia di Covid. Vi è tuttavia una quota dell'8,2 per cento che registra una crescita dei propri affari, soprattutto nelle costruzioni, nei servizi alle imprese e nella manifattura. Inoltre il 12,2 per cento ha realizzato lo stesso fatturato dell'anno prima. E' quanto emerge dall'indagine della Camera di commercio basata sulle risposte di quasi 2.300 imprese. Circa il 20 per cento di quelle operative nella nostra regione. «Evidentemente la crisi ha avuto dei picchi diversi nei vari settori e questa indagine ci consente di avere una fotografia più precisa e più puntuale delle effettive necessità delle imprese valdostane» ha detto il presidente della Regione, Erik Lavevaz, presentando l'iniziativa. Poco meno della metà delle imprese intervistate prevede una diminuzione del proprio organico nei primi sei mesi del 2021. Il 4,3 per cento ne prevede l'aumento. I settori maggiormente colpiti dai tagli occupazionali sono il turismo (75,5 per cento), il commercio (52,4) e i trasporti (48,8). Ora la certezza è che i licenziamenti sono bloccati fino a mercoledì 31 marzo, poi chissà. «Dalle prime notizie lo scenario è incerto, il 31 marzo è una data ancora in discussione a livello nazionale. - ha dichiarato l’assessore Luigi Bertschy - Questo significa che ci si sta ponendo il problema su come sostenere l’occupazione finanziariamente ed è la stessa cosa che faremo noi. L’anno scorso sono stati stanziati 14 milioni per il sostegno al lavoro, ed il confronto sulle cifre di quest’anno comincia adesso con la politica, le associazioni di categoria e le parti sociali. Nel provvedimento allo studio ci saranno le misure per chi vorrà mantenere l’occupazione e anche per chi vorrà investire assumendo».
Per ciò che concerne le esigenze di liquidità oltre il 70 per cento ha espresso necessità inferiori ai 25 mila euro. Ancora: l’82,5 per cento degli intervistati dichiara di aver percepito dei ristori nel 2020, a fronte di un 17,5 per cento che non ne ha ottenuti. Tra chi ne ha avuti meno vi sono i Servizi alle imprese (67,2 per cento sì, 32,8 no) ed il settore trasporti (73,8 per cento sì, 26,3 no).
«La situazione che emerge dalla nostra indagine - ha commentato il presidente della Chambre, Nicola Rosset - è molto differenziata tra settore e settore, vi sono situazioni con marcia diversa. Alcune imprese durante la pandemia hanno addirittura migliorato la loro performance».
Capitolo fatturato quindi: il 71,7 per cento delle imprese intervistate segna una riduzione confrontando il 2020 con il 2019 (vedi tabella). Vi è una quota di imprese, il 20,4 per cento, per le quali il fatturato 2020 non ha subito variazioni rispetto all’anno precedente, oppure è, in alcuni casi, aumentato.
I settori maggiormente colpiti sono il turismo (con un calo del 92,8 per cento), il commercio/pubblico esercizio (82,9 per cento) e i trasporti (75 per cento). A tenere sono stati invece le costruzioni («solo» il 51,9 per cento ha subito un calo), i servizi alle imprese (60,7 per cento) e le attività manifatturiere (65,4 per cento).
Nei prossimi giorni, tutte le imprese che ancora non hanno risposto saranno nuovamente invitate a partecipare al sondaggio. Iniziativa analoga sta coinvolgendo i liberi professionisti.