Courmayeur rilancia la candidatura ad ospitare il G7 «Una grande opportunità per l’immagine della località»
Alla fine dello scorso mese di marzo, a Courmayeur ha avuto luogo la seconda edizione della rassegna Peak of Taste che - oltre a portare in Valle d’Aosta cuochi stellati e cene di lusso - ha consentito di rilanciare un’importante iniziativa: la candidatura di Courmayeur come sede per il G7 del 2024.
Il summit riservato ai 7 paesi più economicamente avanzati al mondo (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti e Giappone), l’anno prossimo sarà ospitato proprio dall’Italia, mentre quest’anno la sede designata è Hiroshima, in Giappone. La decisione sull’assegnazione era inizialmente prevista per lo scorso autunno, però il processo di definizione della sede del G7 2024 ha subito alcuni rallentamenti dovuti da una parte alle elezioni e dall’altra al protrarsi del conflitto in Ucraina. Ora, con l’insediamento del nuovo governo, le autorità potranno tornare a vagliare le diverse candidature tra cui figura, appunto, quella di Courmayeur.
«Si tratta di una proposta nata due anni fa e che abbiamo già esplorato approfonditamente. - precisa il sindaco Roberto Rota - Riteniamo di avere le caratteristiche per ospitare un evento di questo calibro, poiché possediamo un territorio gestibile in termini di sicurezza, un palazzetto in grado di ospitare ogni tipo di riunione, un ufficio stampa e diversi alberghi a cinque stelle per accogliere le autorità».
Con questa candidatura Courmayeur si propone di rilanciare ulteriormente la propria immagine, proponendosi non solo come una destinazione legata al lusso e alla montagna, bensì come un importante polo per l’attività diplomatica e politica. Uno slancio che sicuramente darebbe linfa nuova anche al resto del territorio valdostano, intervenendo in maniera marcata sull’immagine della regione. «Questa candidatura rappresenta un’opportunità per l’intera Valle d’Aosta - conclude Roberto Rota - che finirebbe così al centro dell’attenzione dei media internazionali per diversi giorni. A livello promozionale sarebbe una grande occasione».
Si trova d’accordo con questa visione Alessio Berthod, delegato dell’associazione Adava e proprietario dell’Hotel Berthod di Courmayeur, il quale sottolinea l’importanza della scelta di una data consona alle attività alberghiere: «La scelta di una data estiva può essere assolutamente condivisibile, perché le strutture non avrebbero problemi ad essere aperte. - segnala Alessio Berthod - Si parlerebbe di un buon numero di presenze già nelle settimane precedenti al summit, per via dei necessari preparativi. Sicuramente vi sarebbero diverse problematiche legate alla sicurezza - prosegue - le quali però risulterebbero gestibili. Inoltre costituirebbe una bella opportunità per mettere in atto anche alcuni aggiustamenti a livello urbanistico».
La candidatura di Courmayeur come possibile sede del G7 incontra pure il favore dei commercianti, con Edoardo Melgara - rappresentante della categoria - che si dice ottimista riguardo all’immagine di Courmayeur che verrebbe veicolata attraverso un evento di tale portata: «Non credo che a livello commerciale porterebbe un aumento immediato, ma ritengo che farebbe molto bene all’immagine della località a livello internazionale, in termini di visibilità».
Melgara - titolare del locale Goù Vin & Gourmandises - avverte poi riguardo alle possibili minacce alla sicurezza, inevitabilmente legate ad un summit di portata mondiale: «Ci si aspetta in ogni caso un’ottima organizzazione per un evento del genere. Per Courmayeur sarebbe sicuramente una grande occasione, purché tutto venga fatto nella massima sicurezza e con la massima serietà».