Courmayeur, in Val Ferret si svelano le opere di Vanni Cuoghi e Michelangelo Pistoletto
Il grande giorno è arrivato o meglio ne sono arrivati due, perché in questo fine settimana - quindi oggi sabato 30 e domani domenica 31 - la Val Ferret e in particolare Pra Sec e l’incantato angolo verde delle Maisons de Judits ospiteranno una doppia inaugurazione.
La prima - oggi, alle 11 - l’artista genovese Vanni Cuoghi presenta la sua mostra dal titolo “Calcando i sentieri di William”, una ricerca dedicata a Courmayeur e al grande Joseph William Turner, il famosissimo artista inglese che attraverso il Col de la Seigne, vide di fronte a sé proprio la Val Ferret nell’estate del 1802. L’incontro tra Vanni Cuoghi e il catalogo della mostra “Turner, le Mont Blanc et la Vallée d’Aoste”, promossa ad Aosta nel 2000, è stato l’elemento che ha scatenato in lui la curiosità diventata un progetto. Perciò la mostra della Val Ferret contiene dei paesaggi costruiti con degli elementi ritagliati dalle riviste: alberi, case, rocce, archi, torri. In fondo ad ogni veduta è inserita, lontana, un’immagine del Monte Bianco, come se fosse la meta del viaggio da intraprendere, il punto di fuga di una prospettiva esistenziale.
Il giorno seguente - e la curiosità è tanta - alle 11.30 verrà svelato “Il terzo paradiso” di Michelangelo Pistoletto che Glorianda Cipolla ha voluto a pochi metri dalla strada, all’interno del suo bellissimo giardino, in modo da condividere l’opera con tutti coloro che passeggiano nei sentieri della Val Ferret. L’installazione, realizzata in collaborazione con il celebre artista biellese, coordinata da Fortunato D’Amico vuole sottolineare, come spiega proprio Michelangelo Pistoletto «Il nesso tra il cielo e la terra e le sue biodiversità, così come il senso della misura, della proporzione, dell’armonia, da applicare non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi ed etici. Il Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza».
Il progetto di Glorianda Cipolla nasce dall’idea di esaltare il contenuto naturalistico del sito delle Maisons de Judith, instaurando con la sua presenza discreta, un dialogo equilibrato tra la condizione umana dedita alla trasformazione e la natura stessa. L’installazione, elemento artificiale dell’opera umana, trova collocazione tra il verde e il movimento del suolo, realizzandone così il delicato equilibrio. Attraverso gli elementi utilizzati per la sua costruzione, il Terzo Paradiso assume i lemmi del linguaggio e della dialettica propria del sito, selezionando i materiali già presenti nel contesto, in particolare tronchi di abete già tagliati e presenti nella valle, diversificati tra loro dall’intervento umano. L’opera pone un’attenzione particolare agli effetti del cambiamento climatico. “Le parole” di questa installazione sono “empatiche”, congegnate imitando la natura ed esplicitate grazie all’intervento umano che si manifesta attraverso queste attività.
L’installazione occupa una superficie di 54 metri quadrati totali. La costruzione geometrica composta da un cerchio centrale di circa 6 metri di diametro e 2 contigui e diametralmente opposti di 3 metri di diametro.
La sua collocazione nel suolo è determinata dalle coordinate geografiche.
Il progetto prevede di lasciare intatta la faccia di taglio a vista degli elementi previsti, quelli raggruppati in nuclei di 3, che hanno l’elemento centrale di alto 90 centimetri e i 2 laterali alti 60, e che formano di volta in volta il simbolo del Terzo Paradiso ripetuto 10 volte nel perimetro dei 3 cerchi.
La superficie del tronco, sarà protetta con una vernice ecologica idoneo alla sua conservazione nel tempo, affinché l’elemento naturale e quello artificiale realizzino un dialogo di forma e di linguaggio.