Corte dei Conti, la Giunta propone il ricorso: «slalom» tra norme e interpretazioni
La Giunta regionale proporrà conflitto di attribuzione avanti alla Corte Costituzionale chiedendo che dichiari che non rientra nei poteri della Corte dei Conti sindacare sulla delibera con cui il Consiglio regionale ha deciso il 23 ottobre 2014 l'aumento di capitale di Casino de la Vallée SpA. L’Esecutivo lo ha deliberato giovedì scorso, 23 settembre, in esecuzione del mandato conferito dal Consiglio Valle con la risoluzione del 15 settembre su «Tutela delle prerogative costituzionali e funzioni del Consiglio regionale e dei consiglieri». E’ stato designato come legate l'avvocato Giovanni Guzzetta del Foro di Roma, compenso 45.318 euro. L'atto arriva dopo la sentenza della magistratura contabile che per quell'aumento di capitale ha condannato 18 consiglieri regionali passati e attuali al risarcimento di 16 milioni di euro. Dalla Giunta si fa sapere comunque che «L'atto non comporta una rinuncia al credito derivante dalla sentenza della Corte dei Conti in capo all'Amministrazione, la quale, peraltro, ha già iniziato l'esecuzione della sentenza, e si pone sul differente piano dell'insindacabilità da parte della giurisdizione contabile degli atti di indirizzo politico».
Tra i condannati vi sono 6 consiglieri in carica che devono versare alla Regione da 2,4 milioni di euro - Mauro Baccega e Augusto Rollandin di Pour l’Autonomie - a 586mila euro (Pierluigi Marquis di Stella Alpina, Claudio Restano di VdA Unie, Aurelio Marguerettaz e Renzo Testolin dell’Uv). Se non estingueranno il debito arriverà la dichiarazione di decadenza dalla carica. Per Pierluigi Marquis ha già pagato l’assicurazione: i Lloyd’s di Londra, tramite la mediazione del broker aostano Gianni Coda. Stessa situazione, secondo indiscrezioni, per Claudio Restano: anche per lui l’assicurazione avrebbe pagato. Scenario che il diretto interessato non conferma.
A Palazzo regionale si prende in considerazione pure la possibilità di chiedere al Tribunale un ordine di pagamento alle assicurazioni che hanno manifestato l’intenzione di non procedere alla liquidazione del risarcimento.
Parallelamente, 10 dei 18 condannati (Mauro Baccega, Luca Bianchi, Joël Farcoz, David Follien, Giuseppe Isabellon, Aurelio Marguerettaz, Marilena Péaquin, Ego Perron, Augusto Rollandin e Renzo Testolin) hanno presentato ricorso alla Cassazione, assistiti dall’avvocato Giovanni Maria Saracco di Torino, e contestano la competenza del giudice contabile. In buona sostanza: la delibera di ricapitalizzazione del Casinò ritenuta illegittima era una decisione che riguarda la sfera politica, quindi non soggetta al controllo dei giudici contabili.
Ancora: alla lettera «q» dell’articolo 5 della legge elettorale della Regione (la 20 del 2007) si legge che «Coloro che per fatti compiuti allorchè erano amministratori o dipendenti della Regione, sono stati, con sentenza passata in giudicato, dichiarati responsabili verso la Regione e non hanno ancora estinto il debito» sono incompatibili. «Sentenza passata in giudicato»: il ricorso in Cassazione a questo punto potrebbe allungare i tempi e lasciare sulla loro poltrona i 6 consiglieri regionali condannati e in carica. Il pagamento però potrebbe essere richiesto, e allora la via d’uscita sarebbe un’istanza di sospensione ai giudici contabili d’appello.