Corso di laurea sui cambiamenti climatici, promossa l’iniziativa dell’Ateneo valdostano

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L’Università della Valle d’Aosta progetta l’attivazione di nuovi percorsi didattici e tra questi spicca l’istituzione del corso di laurea magistrale in geological risk & climate change, in convenzione con l’Università di Milano-Bicocca. Una laurea che trova riscontri positivi soprattutto tra chi si occupa di territorio e cambiamenti climatici.

Per Luca Mercalli, esperto climatologo e noto divulgatore scientifico, «questo è un corso di laurea specialistica di attualità ed è giusto che si faccia in Valle d’Aosta, una regione in prima linea come territorio di montagna che sperimenta direttamente il cambiamento climatico. Le montagne sono sia un luogo di ricerca scientifica privilegiato, pensiamo ai ghiacciai, e anche un luogo che fa le spese dei cambiamenti climatici, guardiamo allora alle alluvioni e alle conseguenze sul turismo. Credo dunque che sia giusto studiare l’argomento e parlarne sempre di più, specie in un territorio di montagna».

«Non siamo stati coinvolti in questa iniziativa, non sappiamo nulla di ufficiale. - dice Stefano Di Leo, presidente dell’Ordine dei geologi della Valle d’Aosta - Dal mio punto di vista, e credo anche dei miei colleghi geologi, ritengo questa iniziativa molto positiva, soprattutto perché avviata in Valle d’Aosta, la nostra regione. Ovvero un territorio di montagna dove i cambiamenti climatici sono oggi più che mai presenti».

«Non posso che ritenere questa iniziativa più che positiva in particolare perché si concretizza in una regione di montagna. - dice Davide Bolognini presidente dell’Ente Parco Mont Avic - In Valle d’Aosta ha molto più significato, perché porta avanti il lavoro promosso da Arpa, da Fondazione Montagna sicura e dal Servizio geologico della Regione. È un percorso di laurea molto interessante e che permetterà di formare persone che abbiano consapevolezza, e anche competenza, per gestire le conseguenze dei cambiamenti climatici con i quali già da qualche tempo stiamo facendo i conti. Sono quasi certo che già al suo avvio attirerà molti più studenti di quelli che oggi sono iscritti al primo anno della facoltà di geologia a Torino: appena 14. Questo perché, con molte probabilità, non c’è stata la capacità di aggiornarsi e di adeguarsi ai tempi che cambiano. Oggi il corso di laura in geologia proposto dall’ateneo piemontese è sempre uguale, sempre con le stesse materie. E quindi è poco appetibile. Questo nuovo corso di laurea specialistica in geologia applicata ai cambiamenti climatici che partirà ad Aosta è, invece, molto più moderna e attuale. Noi al Parco stiamo facendo uno studio molto interessante e importante sulle acque sotterranee, che rappresentano sempre una branca della geologia. Non avendo la possibilità di studiare i cambiamenti climatici dal punto di vista geologico, stiamo portando avanti un lavoro sull’adattamento della fauna a tali cambiamenti. Ricordo che sono diversi gli studi in corso. All’inizio dell’anno prossimo, il 2025, avremo già la possibilità di capire qualcosa in più sull’evoluzione in questo ambito biologico. Abbiamo a disposizione dati raccolti in 30 anni di attività e per questo possiamo studiare come si sono evolute le abitudini della fauna rispetto ai cambiamenti climatici».

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