Corruzione sotto il Cervino, lunedì scorso chiuse le arringhe per 14 imputati
Lunedì scorso, 14 giugno, si sono concluse le arringhe dei difensori di 14 dei 15 imputati che hanno scelto il rito abbreviato nel processo su una serie di presunti episodi corruttivi a Valtournenche. Le richieste di pena del pubblico ministero Luca Ceccanti superano i 20 anni complessivi; gli avvocati hanno spiegato al Gup Davide Paladino perchè ritengono infondate le accuse mosse ai loro assistiti, ai quali sono contestati concussione, corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falso ideologico, abuso edilizio e reati tributari.
Resta da analizzare la posizione di colui che allora era il capo dell’ufficio tecnico comunale, Fabio Chiavazza (51 anni), per il quale la Procura ha chiesto la condanna più alta, 7 anni e 4 mesi di carcere. Fabio Chiavazza (foto) ha chiesto al giudice di poter rendere alcune ulteriori precisazioni su fatti oggetto del processo, dopo le dichiarazioni spontanee rese lunedì 10 maggio scorso. Precisazioni che potrà proporre in apertura della prossima udienza, lunedì 21 giugno, prima dell’intervento del suo legale, l’avvocato torinese Anna Rossomando.
La sentenza è attesa per lunedì 28 giugno.
Secondo l’accusa Fabio Chiavazza era al centro di un sistema alterato di affidamento di gare ed incarichi a Valtournenche emerso dall’inchiesta dei Carabinieri. Gli inquirenti hanno acceso i riflettori anche su procedure di appalto in ambito Anas e sulla ristrutturazione del bar «Rocce Nere», sulle piste di Breuil Cervinia. Secondo la Procura, lavori frutto di un «patto indebito» tra Fabio Chiavazza e l’allora presidente della Cervino SpA Federico Maquignaz la cui difesa - l’avvocato Corrado Bellora - lunedì scorso ha respinto tutti gli addebiti. In particolare Corrado Bellora - per ciò che concerne la presunta violazione edilizia - ha sostenuto la legittimità dell’opera, mentre per l’abuso d’ufficio ha sottolineato che, non essendoci violazione di legge, l’ipotesi di reato contestata non può trovare fondamento.
Si sono costituite tre parti civili: il Comune di Valtournenche, l’Anas e l’imprenditore Enrico Goglio, dalle cui dichiarazioni era partita l’inchiesta.
Oltre ai 15 imputati per i quali il processo è in corso con l’abbreviato, ve ne sono 3 che non hanno chiesto riti alternativi: i 3 soci dell’impresa “Edilvu” di Challand-Saint-Victor - Loreno Vuillermin (69), Ivan Vuillermin (45) e Renza Dondeynaz (65) - per i quali il giudice dovrà decidere sul rinvio a giudizio, con dibattimento ordinario.