Corruzione, revocati i domiciliari al finanziere e all’imprenditore

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Il Gip del Tribunale di Torino ha revocato gli arresti domiciliari, scattati lo scorso settembre, nei confronti del maresciallo della Guardia di finanza Diego Scida, 47 anni, attualmente sospeso dal servizio, e dell’imprenditore di Courmayeur Gabriele Sanlorenzo, 44 anni. Erano finiti in manette nell’ambito di un’indagine della Procura distrettuale del capoluogo piemontese - che nel frattempo si è conclusa con la notifica ad entrambi dell’avviso di chiusura delle indagini preliminari - sull’accesso abusivo a sistema informatico e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

La misura cautelare è stata sostituita, per Diego Scida, con quella interdittiva della sospensione per un anno dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio. A Gabriele Sanlorenzo il giudice ha invece applicato, sempre per un periodo di 12 mesi, il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione. Gli indagati sono difesi dalle avvocate Rebecca Tubère ed Eleonora Bono (per l’imprenditore Gabriele Sanlorenzo) e dall’avvocato Michel Milliéry (il finanziere Diego Scida), che in sede di interrogatorio di garanzia, avvenuto lunedì 26 settembre scorso, avevano depositato l’istanza mirata ad ottenere l’affievolimento, con la decisione del giudice giunta pochi giorni dopo.

Stando alle indagini, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle di Aosta, Diego Scida avrebbe fornito all’imprenditore attivo nel campo dei trasporti e del noleggio con conducente delle informazioni ottenute attraverso banche dati della Guardia di Finanza, cui aveva accesso in ragione della sua veste professionale. Tra le consultazioni contestate, visure immobiliari, targhe di auto, dati reddituali, volture di veicoli, dati anagrafici, visure camerali e contratti di locazione.

Esaminando le conversazioni telematiche tra il militare e il titolare dell’azienda - la cui amicizia per il Gip sarebbe sfociata in un «Assai elevato grado di commistione tra interessi privati e pubblici» - gli inquirenti sostengono la puntualità cronologica tra le richieste del secondo e la trasmissione dei dati da parte del primo. In cambio, Diego Scida avrebbe ottenuto da Gabriele Sanlorenzo la disponibilità gratuita di un alloggio a Courmayeur. Gli accertamenti erano partiti proprio da alcune visure, ritrovate nel corso di una verifica fiscale nell’azienda dell’imprenditore.

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