Corruzione, lunedì 26 settembre a Torino gli interrogatori del maresciallo della Guardia di Finanza e dell’imprenditore

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Accesso abusivo ai sistemi informatici e corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio sono i reati che hanno portato all'arresto di un ispettore della Guardia di Finanza in servizio in Valle d'Aosta e di un imprenditore di Courmayeur. Il provvedimento cautelare - arresti domiciliari per entrambi - è stato eseguito dalle Fiamme Gialle, le indagini sono condotte dalla Procura di Torino.

Secondo l'accusa «L'ispettore avrebbe acquisito informazioni contenute in diverse banche dati in uso al Corpo, mettendole a disposizione dell'imprenditore e ricevendo, quale contropartita, la disponibilità a titolo gratuito di un alloggio».

Il maresciallo della Guardia di finanza posto agli arresti domiciliari dal gip di Torino è Diego Scida, 47 anni, che lavora alla tenenza del Gran San Bernardo, l’imprenditore che secondo gli inquirenti lo avrebbe corrotto è Gabriele Sanlorenzo, 44 anni, di Courmayeur. Anche l’alloggio che da circa un paio d’anni avrebbe concesso a titolo gratuito al militare si trova a Courmayeur. L’indagine del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Aosta è nata da una verifica fiscale nei confronti dell’imprenditore, da cui poi sono emersi i presunti accessi abusivi alla banche dati delle Fiamme Gialle, reato che è di competenza della Procura distrettuale di Torino. Titolare di un'azienda di noleggio e trasporti, Gabriel Sanlorenzo, nell’aprile scorso, era stato assolto “perché il fatto non sussiste” assieme agli altri 3 imputati nel processo sull'affidamento del servizio di trasporto taxi-bus per studenti gestito dal comune di Saint-Pierre (era accusato di subappalto non autorizzato).

Il gip di Torino Giulio Corato nell'ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari annota che il maresciallo della Guardia di Finanza Diego Scida si dava da fare in ogni modo «Dalla riscossione degli affitti al coordinamento degli autisti» per conto dell'amico imprenditore Gabriele Sanlorenzo «Al ragionevole fine di “arrotondare” lo stipendio ministeriale».

Il rapporto tra Diego Scida e Gabrile Sanlorenzo (il primo è stato anche testimone di nozze del secondo) «Si estende, saltuariamente ma inequivocabilmente all'attività lavorativa di quest'ultimo». In base alle indagini svolte dai suoi colleghi, il maresciallo si è occupato della gestione del parco autoveicoli della Mont Blanc Services di cui è socio amministratore Gabriel Sanlorenzo e in modo «Del tutto saltuario» ha interagito «Con gli autisti». Riguardo alla gestione degli alloggi di Courmayeur di proprietà dello stesso Gabriele Sanlorenzo si è occupato - scrive il Gip - «In parte della ripartizione delle spese gestionali tra inquilini» e talvolta del «Ritiro delle somme dovute a titolo di locazione e di spese correnti». Uno di questi appartamenti - secondo gli inquirenti - gli sarebbe stato fornito gratuitamente (un'annotazione delle Fiamme Gialle quantifica un "ragionevole" corrispettivo mensile di 400 euro). Interrogato dal pm nel marzo scorso, Scida ha detto di aver iniziato a usare l'alloggio nel periodo tra febbraio e marzo 2019.

Gabriele Sanlorenzo, difeso dagli avvocati Rebecca Tubère ed Eleonora Bono, e Diego Scida, assistito dall'avvocato Michel Milliery, compariranno lunedì prossimo, 26 settembre, davanti al Gip di Torino per l’interrogatorio di garanzia.

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