Corruzione in Valle d’Aosta, la Procura generale ha chiesto l’assoluzione di Cuomo e Accornero

Corruzione in Valle d’Aosta, la Procura generale ha chiesto l’assoluzione di Cuomo e Accornero
Pubblicato:
Aggiornato:

Giovedì 16 febbraio la quinta Sezione penale della Corte d'Appello di Torino ha rinviato a giovedì 2 marzo l'udienza del nuovo processo di secondo grado per l’inchiesta su un presunto giro di corruzione in Valle d’Aosta. In quella data è attesa la sentenza ma l’esito appare scontato. Infatti la Procura generale ha chiesto l'assoluzione per l'ex manager di Finaosta ed ex consigliere delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero e per l'imprenditore Gerardo Cuomo. Nel luglio scorso gli imputati si erano visti annullare con rinvio dalla Cassazione la condanna a 1 anno di reclusione ciascuno (con sospensione condizionale) per «Corruzione per l'esercizio della funzione».

Giovedì scorso, alla richiesta di assoluzione del sostituto procuratore generale Marcello Tatangelo si sono associate, seppur con motivazioni diverse, le difese dei 2 imputati, con l'avvocato Corrado Bellora per Gabriele Accornero e l'avvocato Alessandro Argento per Gerardo Cuomo.

La vicenda riguarda l'inchiesta della Procura di Aosta su presunti patti corruttivi - risalenti già al 2013 - per favorire l'insediamento dell'azienda di Cuomo, il Caseificio valdostano, in un capannone della partecipata regionale Autoporto spa, ma anche la gara vinta dal Caseificio per le forniture da 68mila euro al 4K Alpine endurance trail, gara di corsa in montagna di cui era direttore Gabriele Accornero, e l'affidamento per 120mila euro di opere del Forte di Bard. L'ex presidente della Regione Augusto Rollandin era già stato definitivamente prosciolto.

La Corte di cassazione, annullando con rinvio, aveva scritto che «In caso di assenza della spendita di competenze proprie» da parte di Gabriele Accornero «Andrà verificato se i fatti possano essere piuttosto ricondotti nella diversa ipotesi del traffico di influenze illecite». Un’ipotesi che la Procura generale di Torino, arrivando a chiedere l’assoluzione dell’ex manager Finaosta Gabriele Accornero, ha valutato non sussistere. «La rilevata - aveva scritto la Suprema corte - manifesta sproporzione tra la prestazione del privato», il pagamento da parte di Gerardo Cuomo di circa 1.600 euro per lavori edili in casa di Gabriele Accornero, «E quella del pubblico ufficiale», l'ex manager Finaosta, «Che ha consentito al Cuomo prima di conseguire un locale», un capannone della partecipata Autoporto spa, «Che era legittimamente occupato da un'altra società», la Deval spa, «E poi di ottenere un ingente risparmio per effetto del nuovo contratto stipulato nel 2018 di ben 183.585,35 euro - alla luce dello sconto sui canoni ottenuto ed in rapporto alla durata fissata in 13 anni - impone delle valutazioni che sono del tutto mancate nella sentenza impugnata». Nel marzo 2019, in primo grado, Augusto Rollandin era stato condannato per corruzione a 4 anni e 6 mesi di reclusione - facendo scattare la sospensione dalla carica di consigliere regionale per 18 mesi dalla carica in base alla legge Severino -, Gerardo Cuomo a 3 anni e 8 mesi per corruzione e turbata libertà degli incanti e Gabriele Accornero a 4 anni, 6 mesi e 20 giorni per gli stessi 2 reati e per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. La Procura di Aosta contestava anche l’associazione a delinquere. Nell'aprile 2018 il Gip di Aosta aveva negato l'arresto di Augusto Rollandin mentre nell'autunno 2017 Gerardo Cuomo e Gabriele Accornero erano finiti per 45 giorni ai domiciliari. Per Augusto Rollandin, nel primo processo d’Appello - sentenza diventata definitiva -, i giudici avevano derubricato il reato in corruzione «Per esercizio della funzione», dichiarando la prescrizione della vicenda sotto esame.

Gabriele Accornero

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930