Consorterie, nuova legge al voto tra le polemiche
Il Consiglio regionale che tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 27 luglio, avrà una questione spinosa da affrontare: l’approvazione della nuova legge in materia di consorterie e di altre forme di dominio collettivo, che abroga la legge regionale che risale al 1973. Il disegno di legge ha avuto il via libera dalla terza Commissione “Assetto del territorio” venerdì 15 luglio scorso, con una coda di velenose polemiche.
«Il nuovo testo - specifica il presidente della Commissione Albert Chatrian, che è anche relatore del provvedimento - è il frutto di una serie di emendamenti presentati dall'assessore all'Agricoltura Davide Sapinet, che recepiscono le suggestioni delle associazioni audite e del Consiglio permanente degli enti locali e che definiscono meglio alcuni aspetti dal punto di vista giuridico. In particolare, abbiamo ritenuto importante che il registro valdostano delle consorterie venga istituito e di conseguenza formalizzato presso l'Assessorato regionale competente, confermando la possibilità di essere gestito dal Réseau des consorteries et des biens communs de la Vallée d'Aoste, al quale la legge attribuisce un ruolo centrale sul tema delle consorterie, o altri soggetti. Il presupposto di questo provvedimento è che nei prossimi anni possa essere riconosciuta la maggior parte delle oltre 400 consorterie attualmente non operative e ripristinata la loro piena funzionalità».
Al voto non hanno partecipato i consiglieri della Lega VdA e di Progetto Civico Progressista. «A seguito dei contenuti degli ultimi emendamenti, ritenevamo importante avere un riscontro da parte del Réseau e dell'associazione Autonomies Biens Communs, prima di esprimere un voto, in quanto si interviene sostanzialmente sul senso della legge, modificando il ruolo dell'associazione Réseau, che è stata parte attiva nella scrittura del testo» scrivono i consiglieri della Lega Luca Distort e Dino Planaz. Dal canto loro, Chiara Minelli e Erika Guichardaz di Pcp hanno sottolineato come «tra gli emendamenti esaminati ce ne sono alcuni che sono apertamente in contrasto con i principi della legislazione in materia di domini collettivi (legge 168/2017), disconoscono il diritto di auto-organizzazione delle consorterie e il ruolo chiave di Réseau, accentrando la gestione del percorso di riconoscimento delle consorterie nelle mani della Regione».
A breve giro, è arrivata anche la dura presa di posizione di Réseau des consorteries et des biens communs e dell'associazione Autonomies Biens Communs.
«A seguito di un’attenta e puntuale lettura degli articoli emendati, si è valutato positivamente l’inserimento di espliciti richiami agli aspetti ambientali e giuridico-storici delle consorterie, mentre si sono rilevate sostanziali divergenze rispetto al testo licenziato dalla Giunta regionale sugli articoli riguardanti la conservazione del Registro delle consorterie e sulla definitiva relegazione di Réseau a “consulente” della Regione e non come attore principale nel delicato processo di recupero e conservazione delle proprietà collettive valdostane. - scrive il Réseau, il cui presidente è Damien Charrence - Il consiglio direttivo ritiene che tali emendamenti abbiano snaturato i fondamenti del disegno di legge originario redatto in forte sintonia con il territorio e approvato dalla Giunta. Si auspica che prima della definitiva approvazione da parte dei Consiglio regionale ci sia ancora spazio per proporre emendamenti che possano ripristinare la volontà dei promotori».
«Il testo nella sua versione emendata non riconosce all’ente rappresentativo delle consorterie - Réseau des consorteries - la legittimazione ad agire e interfacciarsi con l’Amministrazione regionale per transitare le Consorterie dal vecchio al nuovo regime. - rimarca l’associazione Autonomies Biens Communs - Abc manifesta l’estrema preoccupazione a fronte della scelta di assumere direttamente da parte della Regione la tenuta del Registro delle Consorterie, rammentando come proprio la Regione non sia riuscita in cinquant’anni a completare l’opera di registrazione avviata nel 1973, rimasta ferma a meno di un decimo delle consorterie esistenti».