Conoscenza del territorio e utilizzo del francese al centro della collaborazione tra il Manzetti e il Cena di Ivrea
Nasce una nuova collaborazione tra la Valle d’Aosta e il Canavese, grazie all’iniziativa che ha avviato una serie di incontri e di progetti che coinvolgono le classi seconde 2BAFM e 2PSC dell’Istituto Giovanni Cena di Ivrea, con le insegnanti Antonella Cantile ed Elisabetta Rizzo, e le classi seconde A e B dell’indirizzo IT dell’ISITP Manzetti di Aosta, con Gian Piero Bottini, Elena Meynet, Silvia Pillon, Felicia Napodano e Nadia Albace (nella foto, gli studenti coinvolti nel progetto). I temi in comune, che accompagneranno il percorso che sarà condiviso anche nei prossimi mesi, saranno la conoscenza del territorio e l’utilizzo della lingua francese e si declineranno in scambi culturali, uscite didattiche e progetti culturali. «L’idea di costruire insieme un percorso trasversale fra le due scuole, poste in regioni limitrofe - spiega la dirigente reggente del Manzetti Sonia D’Auria - permette una collaborazione costruttiva che sicuramente amplia gli orizzonti e arricchisce entrambe le offerte formative».
«Il Canavese, la Valle d'Aosta e aggiungerei anche il Biellese - dove io risiedo - sono territori contigui che possono anzi devono sempre più integrarsi e collaborare - aggiunge Enrico Bruno dirigente del Cena - per arricchire l'offerta formativa rivolta ai nostri studenti e per coinvolgere i nostri ragazzi in percorsi virtuosi di collaborazione e conoscenza reciproca».
Il primo incontro si è svolto venerdì 21 aprile: le due classi del Cena hanno visitato Aosta romana, guidati dagli alunni della 2BIT del Manzetti, che hanno preparato una guida a realtà aumentata. Partendo dalla, ormai celebre, tavola a china di Francesco Corni, gli studenti valdostani hanno disegnato un percorso, da seguire aprendo QRcode che rimandavano o a documenti originali o a link ufficiali dei siti Internet regionali. Dal canto loro, gli studenti eporediesi avevano preparato domande in francese, che hanno ulteriormente animato il percorso di visita e avvicinato ulteriormente le classi.
Lunedì 8 maggio è stata poi la volta dell’uscita didattica, prevista dal Manzetti nel suo piano annuale, ad Ivrea e ai «luoghi olivettiani». Dopo un interessante laboratorio al Museo Teconologic@mente (Fondazione Cappellari) ed un primo contatto con il FabLab di Ivrea, le classi si sono incontrate all’istituto Cena, dove sono stati accolti dal dirigente scolastico Enrico Bruno. Questa volta sono stati gli studenti eporediesi a guidare le classi del Manzetti, con letture che hanno preparato in lingua francese sulla figura dello scrittore Giovanni Cena, da cui la scuola prende il nome. Studenti e docenti si sono poi spostati al Museo Garda, dove sono stati accolti dalla direttrice Paola Mantovani e dalla storica dell’arte Marcella Turchetti dell'associazione Archivio storico Olivetti, che li hanno guidati nella visita alla mostra «L’arte raccontata da Giorgio Soavi», allestita in occasione del centenario dalla nascita dello scrittore e curatore di grandi progetti legati all’arte e all’editoria.
Venerdì 12 maggio la classe 2B Afm del Cena è tornata ad Aosta, per partecipare alle «Portes ouvertes» del Consiglio Valle, dove gli studenti sono stati coinvolti in una simulazione di discussione consiliare con relative votazioni elettroniche, per comprendere l’importanza della Democrazia rappresentativa.
Poi, insieme alla 2BIT del Manzetti, gli studenti sono andati alla scoperta dell’inventore che dà nome alla scuola, visitando la sala museale Innocent Manzetti al Centro Saint-Bénin, seguendo le domande guida in francese preparate dagli studenti valdostani. Qui hanno anche potuto apprezzare la mostra fotografica di Robert Capa, già definito «il più grande fotoreporter di guerra del mondo».
Diversi stimoli, nati in queste occasioni, porteranno a nuovi incontri, nel prossimo anno scolastico, grazie anche alla disponibilità dei dirigenti scolastici, Sonia D’Auria per il Manzetti di Aosta e Enrico Bruno per il Cena di Ivrea, e con l'intermediazione della Sovraintendente agli studi Marina e Fey e di Lara Arvat. «Si tratta di un'iniziativa interessante - commenta Marina Fey - che, come avviene a livello internazionale con il Programma Erasmus e con i progetti eTwinning, permette ai docenti e, in primis, ai nostri studenti di arricchire il loro bagaglio culturale e professionale, trascorrendo dei momenti insieme per lavorare su progetti comuni, volti a sviluppare non solo specifiche competenze disciplinari, ma anche competenze trasversali, sempre più utili per muoversi nella società attuale e nel mondo del lavoro.»
I futuri progetti, alcuni dei quali suggeriti dagli studenti stessi, verteranno sulle forme istituzionali, il dibattito, le tecnologie, le vie della Resistenza, in collaborazione con le associazioni e gli enti dei rispettivi territori.