Confusione sul Super Green Pass: a Cervinia fioccano le disdette dei turisti russi e inglesi
La grande voglia di sciare da parte degli italiani e degli stranieri ha fatto lievitare le prenotazioni alberghiere a Cervinia, grazie anche alla precoce apertura degli impianti a metà ottobre e alla pesante situazione pandemica in Austria. Il giro di vite sulle regole e l’introduzione del Super Green Pass ha però confuso e disincentivato, in particolare inglesi e russi: in particolare questi ultimi, prima del Covid, valevano tra il 10 e il 15 per cento del fatturato invernale. Così gli albergatori, già provati dalle difficoltà nel reperimento del personale, hanno dovuto annullare numerose prenotazioni e sono obbligati a garantire la massima flessibilità nelle politiche di cancellazione.
Lo confermano Rosita Scarrozza e Peter Sertorelli, titolari insieme allo storico proprietario Egidio Sertorelli del Sertorelli Sport Hotel, aperto nel 1993 dopo una lunga ristrutturazione, e gestori dell’hotel Da Compagnoni, rispettivamente 4 e 3 stelle. «Al momento siamo soddisfatti delle prenotazioni e dell’avvio della stagione. - dichiara Rosita Scarrozza - Abbiamo notato un grande desiderio di tornare sulle piste da sci, sia da parte degli italiani, che da sempre organizzano fine settimana in montagna, ma anche degli stranieri, soprattutto israeliani che in questo periodo hanno scelto l’Italia percependola come più sicura. Poi il Super Green Pass ha complicato la situazione, perché abbiamo riscontrato una scarsa comprensione delle regole. In molti ci telefonano per capire se per accedere agli impianti è sufficiente il Green Pass base, che per esempio consente di avere una camera alberghiera, mentre per entrare in un ristorante occorre il Super. Per le vacanze natalizie avevamo tanti stranieri, soprattutto svedesi, danesi e inglesi, ma questi ultimi hanno iniziato a disdire sia per l’aggravarsi dei casi nel loro Paese sia per l’incertezza negli spostamenti aerei verso l’Europa. Stessa difficoltà per il Venezuela, da dove aveva prenotato un gruppo di 25 persone, che ora non sa se confermare o meno. Inoltre, i vaccini cinese e russo non sono riconosciuti in Europa. E gli italiani hanno timore a prenotare con largo anticipo e chiedono di poter disdire senza penali almeno fino a una settimana prima. Alcuni preferiscono affittare appartamenti per avere maggiore libertà. La flessione nelle prenotazioni è del 20 per cento perché tutti aspettano di decidere sotto data, ma temo che il calo resti tra il 5 e il 10 per cento rispetto alle medie pre-Covid».
La stessa situazione di incertezza, che accomuna tutte le strutture ricettive e non solo di Cervinia, regna anche al 4 stelle Aux Pieds du Roi, il cui proprietario Lorenzo Moras conferma che il buon riscontro avuto all’apertura, il 27 ottobre scorso, sia da parte dei connazionali sia da parte degli stranieri (il 95 per cento del totale, principalmente israeliani e inglesi), ha evidenziato delle crepe da quando è entrato in vigore il Super Green Pass, che ha già portato le prime defezioni da parte dei russi, poiché lo Sputnik non è riconosciuto in Italia, e da parte degli inglesi perché i ragazzi non sono vaccinati e non hanno il Super Green Pass. «In molti telefonano per essere rassicurati, ma noi per primi non abbiamo certezze» afferma Lorenzo Moras.
Sul fronte degli esercizi commerciali vi sono meno preoccupazioni, perché la riapertura degli impianti e il buon innevamento stanno portando gente a Breuil. Ha lavorato bene a partire dai fine settimana di fine ottobre La Botecca di Cervinia. «In linea con gli anni precedenti anche per le presenze straniere» commenta la responsabile del negozio Silvana Gaspard, che oltre a prodotti tipici, artigianato, profumeria, giocattoli, vende i quadri del pittore Aimé Maquignaz, proprietario del negozio.
E’ della stessa opinione Marco Caponetto, proprietario di Uainot, 2 punti vendita nella via pedonale, uno di snowboard e uno di abbigliamento e articoli sportivi, aperti dal 16 ottobre: «Il passaggio è discreto: oltre agli italiani, che di solito prevalgono a inizio stagione, quest’anno siamo stati invasi dagli stranieri, anche di nazionalità per noi insolite come israeliani e rumeni, che non hanno potuto andare in Austria, e da alcuni atleti da Israele con allenatori austriaci. L’unica problematica è legata alle consegne in ritardo, per via della produzione rallentata in Asia, in particolare di Artva che necessitano di componenti elettroniche e di calzature».
Intanto oggi, sabato 11 dicembre, si festeggia alle 18.30, in piazza Guido Rey vicino alla Chiesa, la tradizionale Accensione dell’albero di Natale, che dà un avvio colorato e simbolico alle ormai prossime vacanze.