Con Luigi Bois la comunità di Valpelline ha perso un prezioso punto di riferimento
Uomo di cultura, guida della natura, grande appassionato di montagna, scultore, disegnatore e membro dei Volontari del soccorso: Luigi Bois era un punto di riferimento per la comunità di Valpelline. E’ mancato all’ età di 88 anni all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta lunedì 27 dicembre dove era ricoverato per un aneurisma addominale. Nato il 4 marzo 1933 a Valgrisenche nel villaggio di Chappuis, ora scomparso, ultimo figlio di una famiglia numerosa, aveva frequentato la scuola di montagna. La seconda Guerra mondiale segnò in maniera indelebile la sua gioventù fin dalla primavera del 1940, con l’occupazione nazifascista, l’uccisione di partigiani e la tragedia del Col du Mont del 26 gennaio 1945 in cui 35 persone persero la vita sotto una slavina. Quindi Luigi Bois frequentò per 5 anni il Seminario, dove si distinse subito per la sua rara abilità nel disegno. Successivamente divenne allievo della Scuola Cogne e si diplomò geometra per poi lavorare come disegnatore nello stabilimento siderurgico. La svolta nel destino di Luigi Bois giunse con la costruzione della diga del Beauregard. I terreni dei suoi genitori, Cipriano Bois e Giuditta Usel, vennero espropriati e così nel 1951 la famiglia si trasferì a Les Prailles di Valpelline. Ed è qui che ha vissuto, dopo un periodo trascorso ad Aosta, Luigi Bois con la moglie Franca Cavallera, sposata il 9 luglio 1970, e il figlio Mauro, nato l’8 ottobre 1972. Le attività di Luigi Bois sono state innumerevoli. Collaboratore di vari editori per libri, riviste e dépliant, per decine di anni ha illustrato il Messager Valdôtain. Non si dedicò solo all’arte, alla letteratura, alla storia e alla botanica ma prestò pure servizio come cronometrista nelle gare di sci e in tante manifestazioni sportive. Guida titolata della natura, fu a lungo un elemento trainante delle attività della Biblioteca comunale di Valpelline, nonché attivo nell’Associazione dei volontari del paese. A lui si devono, inoltre, tanti lavori di sistemazione della casa parrocchiale e della chiesa sul cui altare scolpì il bassorilievo dell’ultima cena. Non si contano le sue opere presenti non solo a Valpelline ma anche nel convento delle suore di san Giuseppe ad Aosta e a Retempio di Pontboset. La sua comunità lo ha abbracciato per l’ultima volta mercoledì 29. Amici e parenti hanno ascoltato commossi le parole affettuose che un amico sincero come don Ivano Reboulaz ha scelto per accompagnarlo nell’ultimo viaggio.