“Con la sostituzione della sciovia Gran Sometta si torni a rispettare il fragile equilibrio ambientale”
«La sostituzione della sciovia Gran Sometta sia l'occasione per tornare a rispettare i fragili equilibri ambientali e il paesaggio in alta quota». A scriverlo in una nota è l’associazione “Ripartire dalle Cime Bianche”, che contesta la creazione del megacomprensorio che dovrebbe unire MonterosaSki, Breuil Cervinia e Zermatt attraverso un nuovo impianto di risalita nel vallone delle Cime Bianche.
«Abbiamo appreso che la società Cervino Spa ha finalmente dato avvio alle procedure per la sostituzione della sciovia Gran Sometta che, lungo l'avvallamento periglaciale antistante il colle inferiore e il colle superiore delle Cime Bianche, mette in collegamento il comprensorio sciistico di Breuil Cervinia con quello di Valtournenche. - scrive l’associazione - L'esistente sciovia, risalente a più di 40 anni fa e certamente non più adatta a un flusso internazionale, da molti anni è del tutto inadeguata ed è causa di continui inconvenienti per gli sciatori di rientro verso Cervinia o Zermatt. Ci auguriamo che, con la realizzazione della nuova seggiovia a sei posti, società Cervino, Regione e Comune di Ayas colgano l'occasione per cercare di mitigare l'impatto rovinoso dei precedenti interventi in un'area di particolare pregio naturalistico e paesaggistico, culminati poco più di 10 anni fa con la realizzazione di un bacino artificiale per l'innevamento proprio al colle superiore in corrispondenza di un punto panoramico straordinario all'incontro fra la Valtournenche e la Val d'Ayas, uno sfregio di cui è difficile capacitarsi, fino a intercettare il selciato della via medievale dei commerci - Krämerthal - fra pianura padana e il Vallese».
«Sono numerosi gli impianti che richiedono di essere sostituiti e ammodernati nei comprensori del Cervino e del Monte Rosa, in un quadro di costi impiantistici ed energetici crescenti, di domanda stagnante dello sci da discesa e di fattori climatici sempre meno governabili. - conclude l’associazione “Ripartire dalle Cime Bianche” - Ciò consiglierebbe di mettere da parte, anche dal punto di vista economico, ogni ipotesi di collegamento attraverso il vallone delle Cime Bianche, già impossibile dal punto di vista ambientale».