Con la denatalità anche quest’anno non arriva il posto fisso per docenti di infanzia e primaria
Hanno superato negli anni scorsi il concorso ma sono ancora precari. E’ la situazione in cui si trovano alcuni insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria in Valle d’Aosta a causa dell’importante denatalità che sta colpendo la nostra regione. «Purtroppo, a causa della grave denatalità e della conseguente contrazione degli organici, non è stato possibile assumere a tempo indeterminato nessun insegnante della scuola dell’infanzia e della scuola primaria» spiegano in una nota Cgil e Cisl Scuola chiedendo di modificare «dopo un’accurata analisi dell’andamento demografico dei prossimi anni e dei prossimi pensionamenti, i parametri di conteggio per la costituzione degli organici della scuola dell’infanzia e della scuola primaria in modo da potenziare gli organici e migliorare la qualità dell’offerta formativa». Altra criticità segnalata dai sindacati riguarda il forte precariato fra gli educatori del Convitto Federico Chabod: almeno uno su due. «L’auspicio delle scriventi organizzazioni è che si possa trovare una soluzione per permettere la stabilizzazione degli educatori, tenuto conto del fatto che l’ultimo concorso per il ruolo si è svolto nel 2001».
Fra i nodi da sciogliere per il prossimo anno scolastico c’è l’abilitazione all’insegnamento e la specializzazione per il sostegno. «Molti corsi si svolgono in Università ubicate fuori Valle e ciò comporta una difficile conciliazione tra il tempo dedicato all’insegnamento e quello impegnato nelle lezioni universitarie e nei tirocini, oltre che ad un notevole sacrificio in termini economici». I corsi, infatti, possono arrivare a costare fino a 3mila euro. La richiesta di Cgil e Cisl Scuola alle istituzioni scolastiche è di «aprire le porte ai molti tirocinanti, affinché essi possano frequentare in Valle almeno il tirocinio».
Simona D’Agostino e Alessia Démé spiegano, infine, come l’impegno sindacale per il nuovo anno scolastico sarà dedicato al rinnovo del Contratto di lavoro. «A livello regionale, una delle priorità sarà affrontare quanto prima la trattativa con l’Assessorato competente per la revisione dei parametri per la definizione degli organici» scrivono i sindacati.