«Comunicare il cambiamento climatico», esperti a confronto lunedì scorso alla funivia Skyway di Courmayeur

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Per l'adattamento ai cambiamenti climatici, «servono strategie culturali, bisogna cambiare mentalità». Lo dice Titti Postiglione, vice capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, intervenuta durante il convegno «Comunicare il cambiamento climatico tra scienza, economia e cultura», che si è svolto nel pomeriggio di lunedì scorso, 18 settembre, alla funivia Skyway di Courmayeur. L'incontro è stato organizzato dalla Fondazione Courmayeur e dalla Fondazione Montagna sicura a chiusura della rassegna "Protagonisti a Courmayeur".

Sul tema, oltre a Titti Postiglione, si sono confrontati Edoardo Cremonese ricercatore della Fondazione Cima, il Centro internazionale in monitoraggio ambientale, Riccardo Scotti responsabile scientifico del Servizio glaciologico lombardo, Nicolas Lozito giornalista e blogger della Stampa, Domenico Siniscalco economista, già ministro e presidente della Fondazione Courmayeur Mont-Blanc, Giuseppe Argirò amministratore delegato del gruppo Cva; Annibale Salsa antropologo, già presidente del Club alpino italiano e presidente del comitato scientifico della Trentino school of management, Guido Giardini direttore sanitario dell'Usl della Valle d'Aosta e presidente della Fondazione Montagna Sicura.

Ad aprire il convegno sono stati il presidente della Fondazione Courmayeur Lodovico Passerin d'Entrèves, il sindaco di Courmayeur Roberto Rota e il presidente della Regione Renzo Testolin, mentre le conclusioni sono state affidate a Raffaele Rocco, dirigente della Regione Valle d'Aosta, coordinatore del Dipartimento Programmazione, Risorse idriche e Territorio e presidente del comitato scientifico della Fondazione Montagna sicura.

"Abbiamo bisogno di storie e di un cambiamento climatico che diventi narrazione quotidiana", sostiene Titti Postiglione, perché "soltanto se il cambiamento climatico entra nella nostra vita quotidiana e non lo viviamo come qualcosa di alieno da noi riusciamo a fare quel passo decisivo per contribuire effettivamente alla soluzione del problema". Se sui cambiamenti climatici "iniziamo a raccontare storie, non solo di fantascienza, ma storie con un fine di speranza, di fiducia e di un'umanità capace mentre i ghiacciai si sciolgono di darsi degli strumenti per adattarsi ecco allora che forse quel cambio di mentalità sarà possibile", conclude.

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