Combin en Musique, il festival punta a espandersi e a valorizzare il territorio

Combin en Musique, il festival punta a espandersi e a valorizzare il territorio
Pubblicato:
Aggiornato:

Il concerto “Danze a stampa” con l’Accademia del Ricercare ha chiuso domenica scorsa, 28 agosto, nella chiesa parrocchiale di Valpelline, la quinta edizione di Combin en Musique. Dal 2018 il Festival è organizzato dall’associazione culturale Combin en Arts, in collaborazione con i Comuni di Doues, Ollomont e Valpelline. La rassegna, iniziata domenica 14 agosto, è stata curata dal direttore artistico Federico Bagnasco con Simona Oliveti. È, quindi, già tempo di bilanci. Siccome i numeri raccontano i fatti meglio delle parole, quali sono i dati che “fotografano” la manifestazione? «Quest’anno il festival si è svolto in una forma concentrata con quasi un evento al giorno: - risponde Federico Bagnasco - con 9 concerti, più 2 concerti itineranti che hanno attraversato tutte e tre le aree comunali coinvolte a Doues, Ollomont e Valpelline e 3 laboratori per i più piccoli. Nonostante il delicato periodo di fine estate con un minor numero di turisti in Valle d’Aosta, abbiamo avuto un ottimo riscontro di pubblico, fino a un centinaio di partecipanti ad esempio per il concerto con le pietre del percussionista Matteo Cigna, una delle produzioni originali del festival».

Tra le più grandi soddisfazioni che questa edizione ha regalato, Federico Bagnasco ricorda il concerto itinerante di martedì 23 agosto da Chatelair di Doues lungo il Ru du Mont verso Ollomont e per la strada antica verso Frissoniere a Valpelline, dove si trova il magazzino di stagionatura delle fontine. Qui è stato possibile assaggiare i prodotti caseari e visitare le antiche miniere. «L’evento prevedeva un lungo tragitto da parte del pubblico, attraverso sentieri e strade antiche, - racconta Federico Bagnasco - con alcuni musicisti nascosti lungo il percorso e con la partecipazione di guide naturalistiche. Gli spettatori sono stati divisi in 3 gruppi e la passeggiata, fino alla degustazione di prodotti tipici ai magazzini della Fontina, durava circa 3 ore, con apposite navette per tornare al punto di partenza. È sicuramente la cosa più complicata che abbiamo mai organizzato e tutti i partecipanti erano molto soddisfatti». Terminata la quinta edizione, si pensa già alla prossima. Sono possibili delle anticipazioni? «È ancora presto per dire come sarà la prossima edizione, - afferma Federico Bagnasco - ma in linea di massima ci piacerebbe riproporre l’idea di concerti itineranti con formule diverse e in spazi più contenuti, magari in un piccolo borgo o in un bosco, o ancora abbinandolo a qualche facile escursione in alta quota. Ci sarà da considerare sempre l’aspetto legato ai luoghi dove proporre concerti, trovare insomma la combinazione giusta, anche e soprattutto in relazione a possibili progetti di riqualificazione di beni culturali del territorio». Infine, qual è il sogno nel cassetto degli organizzatori di Combin en Musique? «Ci piacerebbe che il festival potesse essere sempre di più un elemento per far comunità, - dichiara Federico Bagnasco - e che possa essere vissuto come forza di valorizzazione del territorio e di chi lo vive, oltre che come rilevante polo culturale con proposte originali. Vorremmo allargare il cerchio delle persone e delle realtà che collaborano con noi, condividendone lo sforzo e le soddisfazioni. Ci piacerebbe che il festival negli anni potesse ampliarsi oltre ai nostri 3 storici Comuni, magari anche passando il confine e arrivando dall’altra parte del comprensorio del Grand Combin».

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930