Coldiretti Valle d’Aosta: «Più tutela dai grandi predatori»
Dopo la tragedia di Andrea Papi, il 26enne sbranato da un’orsa mentre correva nei boschi di Caldes, località della Val di Sole in Trentino, nella nostra regione cresce la preoccupazione per i lupi, nel timore che possano attaccare gli uomini. A lanciare l’allarme è Coldiretti Valle d’Aosta che in una nota «Esprimendo il cordoglio e stringendosi alla famiglia e alla comunità della vittima», richiama la necessità «Di garantire la sicurezza, anche in Valle d’Aosta, dei cittadini e dei tanti turisti che frequentano la regione, e non in ultimo dei tanti allevamenti presenti in montagna».
Per Coldiretti Valle d’Aosta «L’incremento sul territorio valdostano della presenza dei grandi predatori, che si avvicinano sempre di più alle zone antropizzate, ai villaggi, a strade e sentieri anche molto frequentati, rappresenta un grave rischio non solo per l’incolumità delle persone, ma anche per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo».
Pertanto Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta, sottolineano che «Incidenti come questo non devono accedere, in primis per la tutela delle persone, ma anche per difendere l’immagine turistica di una regione che ha da sempre puntato sulla bellezza e sulla fruibilità in sicurezza del proprio paesaggio e patrimonio naturalistico». Alessio Nicoletta ed Elio Gasco aggiungono: «Pensiamo siano necessari un serio monitoraggio e una forte responsabilità nella difesa dei pastori e degli allevamenti, per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga le tante famiglie che da generazioni popolano le montagne, presidiano i territori e contribuiscono in modo determinante al mantenimento del paesaggio e a ridurre, con la loro opera, i fenomeni di instabilità idrogeologica che minacciano anche le città».
Risoluzione in Consiglio Valle Il tema della presenza dei lupi in Valle d’Aosta verrà riportato al centro del dibattito in Consiglio Valle in occasione della prossima seduta da Lega Vallée d’Aoste, Forza Italia e Gruppo Misto che tornano a chiedere di poter sparare a questi predatori con una risoluzione.
Evidenziando come «La Svezia ha adottato misure di prelievo della specie lupo, nonostante conti poco più di 400 esemplari censiti in una superficie doppia rispetto al territorio italiano», e che anche il Tirolo «Si appresta votare il via libera all’abbattimento regolamentato», la risoluzione evidenzia come in Valle d’Aosta «Gli esemplari di lupo sono presenti in numero considerevole e tale da non far temere per la sicurezza dell’esistenza della specie».
L’iniziativa impegna, quindi, il Governo regionale ad avviare un censimento mirato ed un piano di monitoraggio che interessi la specie e a prevedere la possibilità di prelievo ed abbattimento di animali pericolosi o problematici, così come previsto dalla legge numero 11 del 2021.
La richiesta arriva in prossimità della «Stagione del pascolo, pratica ancora molto diffusa nella nostra regione sia nelle zone pianeggianti che nelle zone montane».
Gli ultimi dati, risalenti all’anno scorso, stimavano una presenza minima in Valle d’Aosta di 9 branchi, con un numero di esemplari ipotizzato attorno ai 60 lupi.
Legambiente: «Contrari agli abbattimenti dei lupi»
Il presidente del circolo Legambiente Valle d'Aosta Denis Buttol non ha esitazioni: «Siamo assolutamente contrari all’abbattimento dei lupi e la richiesta di poter sparare a questi predatori, in caso di esemplari pericolosi o problematici, è già prevista dallo Stato, pertanto non è necessaria una legge regionale».
Denis Buttol inoltre ricorda che alla fine dello scorso mese di marzo «Si è riunito il tavolo tecnico regionale per la gestione del lupo in Valle d’Aosta per fare il punto sulla presenza della specie nella regione e sulle azioni finalizzate ad assicurare la convivenza del predatore con le attività dell’uomo». A presiederlo è stato l’assessore all’Agricoltura Marco Carrel ed erano presenti i rappresentanti delle strutture tecniche regionali del Dipartimento Risorse naturali e Corpo forestale e della Biodiversità e aree naturali protette, delle strutture veterinarie dell’Assessorato della Sanità, dell’Usl e dell’Istituto Zooprofilattico, del Parco del Gran Paradiso e del Parco del Mont Avic. Non solo, Denis Buttol aggiunge che la Regione ha aderito al progetto Wolfalps, finanziato dalla Commissione Europea sempre con l’obiettivo di migliorare la convivenza uomo-lupo, e che per gli allevatori che subiscono la perdita di capi a causa di attacchi di questi predatori sono previsti degli indennizzi.
Reinhold Messner: «Troppi lupi e orsi»
Anche Reinhold Messner, 78 anni, primo uomo ad aver raggiunto senza l’uso di ossigeno le vette delle 14 montagne sopra gli 8.000 metri, interviene in merito all’aggressione mortale da parte di un orso bruno. Il “Re degli Ottomila” punta il dito contro gli ambientalisti che hanno ostacolato la politica a prendere provvedimenti già in passato. «Il turismo è raddoppiato rispetto al passato. - sostiene Reinhold Messner che tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila è stato europarlamentare dei Verdi - e a causa del problema degli orsi ma anche dei lupi ne risentirà: il turista ha paura dell’orso come ha paura il contadino nel mandare il figlio di 10 anni al pascolo a guardare se le capre o le pecore stanno bene. Il nostro habitat non è più fatto per ospitare così tanti orsi. I contadini di montagna non possono più sopportare orsi e lupi perché causano danni enormi». Reinhold Messner conclude: «Ora, dopo aver difeso gli orsi, gli animalisti devono capire che gli orsi, come i lupi, sono animali predatori. Abbattere qualche animale problematico si può, dimezzare la popolazione di orsi è un buon passo ma serve un legge che permetta al sindaco di abbattere gli esemplari problematici».