Coldiretti Valle d’Aosta: “Non ha senso demonizzare il vino, preoccupiamoci invece degli insetti nei piatti”
Dopo il Consorzio Vini anche Coldiretti Valle d’Aosta si schiera, senza mezzi termini, a fianco dei tanti produttori di vino e a favore della cultura della qualità e del bere responsabile.
«Per noi difendere il settore vitivinicolo, che in Italia pesa per 14 miliardi di fatturato, significa innanzitutto difendere l’economia e la cultura italiana dagli attacchi, sempre più frequenti, delle multinazionali e delle lobby che tengono in ostaggio l’Unione Europea» sottolinea Alessio Nicoletta, presidente di Coldiretti Valle d’Aosta.
La Federazione valdostana, che associa anche una settantina di produttori vitivinicoli, rimanda così al mittente le dichiarazioni di Antonella Viola. Nei giorni scorsi la professoressa ha evidenziato come il consumo, e non l’abuso, di vino faccia malissimo sollevando una polemica a livello nazionale. «Ci sono migliaia di studi che dicono il contrario, numerosissimi pareri di validi nutrizionisti sostengono che un consumo moderato di vino faccia bene. Il vino è un tratto identitario, è un prodotto culturale che deriva dalla storia della nostra civiltà sin dagli antichi Greci e Romani» sottolinea ancora Alessio Nicoletta.
Coldiretti Valle d’Aosta lamenta poi un diverso trattamento mediatico e di atteggiamento dell’Unione Europea nei confronti del cibo sintetico, degli alimenti ultraprocessati pieni di sostanze chimiche, così come dell’ultima moda degli “insetti nei piatti”.
«Gli stessi allarmi a vuoto lanciati sul vino non li riscontriamo nei confronti dei cibi sintetici come la finta carne, il finto latte che godono di una bieca tolleranza da parte dell’Ue» spiega Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.
«Questi prodotti sono spinti da lobby, vengono creati da multinazionali e rischiano seriamente, se non li fermiamo, di togliere dal mercato l’eccellenza e la ricchezza agrolimentare italiana e valdostana a vantaggio di un’alimentazione omologata e prodotta in laboratorio» prosegue Elio Gasco.
L’ultima frontiera su cui Coldiretti Valle d’Aosta lancia l’allarme è il via libera, concesso sempre dall’Unione europea, per uso alimentare umano alle larve, ai grilli e alle cavallette, congelati, essiccati e in polvere. «Con la scusa di un’ipotetica e neanche ben dimostrata sostenibilità ambientale sono indicati come sostituti delle proteine animali a scapito, riteniamo, della nostra cultura alimentare e della realtà culinaria nazionale italiana ed europea» conclude Alessio Nicoletta.