Cogne si racconta in un documentario della “Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi”
Da Roma a Cogne. È questo il viaggio intrapreso dai ragazzi della “Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi” - un’istituzione con sede a due passi dal Colosseo - per raggiungere il territorio valdostano e mettersi alla prova nell’arte del “filmmaking”. A partire da martedì scorso, 30 maggio, e fino a domani, domenica 4 giugno, Cogne ospita un gruppo di studenti che si sono cimentati nella creazione di un documentario inerente alla tradizione e alla realtà artistica e artigianale del paese, che verrà poi messo a disposizione della Film Commission Valle d’Aosta e del Comune di Cogne. Accompagnati dai docenti ed esperti documentaristi Giovanni Bruno e Massimo Latini - rispettivamente insegnanti di postproduzione e ripresa - e coadiuvati dai tutor Riccardo Lanaia e Adriano Marcelli, gli aspiranti registi, documentaristi e videomaker del terzo e del quarto anno si sono confrontati con artigiani e artisti del luogo, accogliendo con grande incredulità e altrettanta disponibilità i segreti, gli aneddoti e le dimostrazioni pratiche offerti loro dalla popolazione di Cogne.
Tra i personaggi iconici e rappresentativi della tradizione - intervistati dalla troupe di “Sentieri Selvaggi” - non è mancato l’artigiano Dorino Ouvrier, noto per le sue imponenti statue in legno ispirate alla realtà paesana. Le riprese si sono concentrate poi su “Il Sorriso e lo Sguardo” - la mostra dall’artista Barbara Tutino Elter che ritrae i volti degli abitanti di Cogne - per spostarsi in seguito sul processo di costruzione dei “Tamburi di Cogne” presentato da Adolfo Gérard e Franco Bibois. Spazio anche alla Cooperativa Les Dentellières de Cogne - specializzata nella lavorazione dei pizzi tramite l’utilizzo del tombolo - ed al “Tchot di Rappelleur”, un coro tradizionale esibitosi in canti in lingua francese e italiana. A fare da contorno a queste immagini - che si intersecano tra storia e attualità - i paesaggi iconici del Parco del Gran Paradiso, il verde rigoglioso dei Prati di Sant’Orso e gli intramontabili simbolismi dei luoghi storici di Cogne, raccontati dalla guida turistica Mauro Caniggia Nicolotti.
Per la “Scuola Sentieri Selvaggi”, la permanenza nella Valle del Gran Paradiso si è dimostrata complessivamente molto positiva, come si evince dalle parole del docente Giovanni Bruno: «Sono molto contento di quest’esperienza, soprattutto dal punto di vista pratico. Il documentario sta venendo molto bene, abbiamo rispettato i tempi ed i ragazzi sono stati molto bravi». Un documentario che ha permesso ai ragazzi di gettarsi a capofitto nel patrimonio culturale di Cogne. «È la mia prima volta nella creazione di un documentario in esterna - racconta lo studente Diego Drago - indubbiamente si tratta di un’esperienza incredibile. Conoscere luoghi e persone nuovi è un arricchimento sia a livello culturale che personale e didattico. È qualcosa che dovrebbero fare tutti coloro che vogliono lavorare nel mondo dell’audiovisivo».