Cogne punta ancora sulla miniera

Cogne punta ancora sulla miniera
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Verranno affidati presumibilmente alla fine del 2018 gli appalti per la nuova tranche dei lavori di musealizzazione del sito minerario di Cogne: sul piatto un milione e quattrocentomila euro, finanziati tramite un progetto transfrontaliero Alcotra, che saranno destinati non solo al Comune di Cogne (che comunque si aggiudicherà la parte più significativa, circa ottocentosettantamila euro), ma anche a Saint-Marcel per il sito di Servette e a Brusson, per quello di Chamousira, che insieme costituiscono il parco minerario della Valle d’Aosta.

L’inizio degli interventi, come si legge nel documento preliminare per l’avvio della progettazione approvato a dicembre dal Consiglio comunale di Cogne, è previsto nel mese di marzo del 2019, mentre la conclusione è ipotizzabile per il febbraio del 2020.

Il progetto “Mines de Montagne”, che ha portato già nell’estate scorsa all’apertura della parte alta del sito di Cogne, andrà quindi ad arricchire l’offerta turistica del Comune del Grand Paradis. «Dopo l’apertura della parte alta della miniera di magnetite, quella dove avveniva l’estrazione del materiale, ci siamo resi conto che una delle difficoltà maggiori è costituita dall’accesso al sito, che al momento è possibile solo tramite una camminata (o una ciaspolata nei mesi invernali) di un’ora e mezza circa. - illustra l’assessore al Turismo Andrea Celesia - Con il recupero della parte bassa sarà possibile andare ad aumentare il target degli utenti. Un progetto di turismo intelligente e sostenibile a cui stiamo lavorando da anni, perché una volta decollato viaggerà da solo: si tratta semplicemente di sfruttare le potenzialità che già possiede il nostro territorio, andando a recuperare un pezzo della nostra storia».

La parte bassa del sito minerario era quella prettamente dedicata alla lavorazione del materiale, dove la magnetite veniva stoccata e subiva le varie trasformazioni con la separazione dei diversi componenti: proprio qui si trovava la cosiddetta “galleria di carico minerale”, che nel progetto viene considerato punto di forza del complesso minerario. E’ una sorta di “miniera in miniatura” con i suoi trecento metri lineari di sviluppo in roccia viva e con i suoi tre “silos”, caverne artificiali alte ottanta metri e larghe cinque, che potranno essere visitate da parte di tutti (bambini, anziani e diversamente abili), oltre a poter essere teatro di laboratori specifici.

In questa area il progetto prevede la realizzazione di allestimenti multimediali e scenografici con la predisposizione di apposite stazioni utili a rappresentare la vita in miniera attraverso l’installazione di monitor con attori-minatori che si rivolgeranno al pubblico fornendo consigli e avvertimenti, videoproiezioni, mentre tramite altoparlanti nei tratti bui si potranno ascoltare i dialoghi tra minatori - come se fossero i compagni di viaggio degli stessi visitatori - che raccontano le loro esperienze. Non mancherà neanche la simulazione dell’esperienza della “volata”, con particolari quali il piazzamento delle cariche, l’accensione della miccia, il rumore dell’esplosione e l’eventuale attivazione di una “macchina da fumo” per aumentare il realismo. L’attuale museo minerario gestito da Fondation Grand Paradis, che si trova al Villaggio Minatori, diventerà il Museo del parco minerario regionale e verrà rivisto e potenziato con l’aggiunta di materiale fotografico, in una logica di introduzione alla visita del complesso. Le miniere di magnetite di Cogne, chiuse dal mese di marzo del 1979, sono diventate di proprietà del Comune di Cogne nel 2015.

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