Cogne non ha dimenticato Devis Gérard, il ragazzo con la montagna nel cuore scomparso 25 anni fa
Lunedì prossimo, 25 luglio, ricorrerà il 25esimo anniversario della scomparsa di Devis Gérard. Nel 1997, infatti, il 16enne di Cogne perse la vita precipitando dalla palestra di arrampicata su roccia di Lillaz. La sciagura si verificò 4 giorni prima del suo compleanno. Dopo la tragedia la comunità di Cogne si strinse accanto ai familiari del ragazzo, piegati dal dolore per una perdita irreparabile.
Devis Gérard era venuto alla luce il 29 luglio 1980, terzogenito di Adolfo Gérard e di Emma Bataillon. Dal loro matrimonio, celebrato il 2 maggio 1964, sono nate anche il 14 giugno dello stesso anno Lorella e il 7 febbraio 1966 Patrizia, parrucchiera a Gressan. Il padre, prima minatore per 10 anni e poi, per altri 22 anni - fino alla pensione -, dipendente comunale, è noto in paese anche perché realizza i tamburi in pelle utilizzati dal gruppo folkloristico Lou Tintamaro de Cogne e nelle feste dei coscritti. Devis Gérard studiava all’Institut Agricole Régional di Aosta e durante le vacanze estive lavorava al punto vendita Despar del paese. Nutriva una passione davvero sconfinata per la musica - gli insegnò a suonare la fisarmonica il fraterno amico del padre Mario Jeantet - ma soprattutto per la montagna. Alle 14.30 di quel 25 luglio del 1997, i genitori lo accompagnarono con 2 amici e coscritti, Alberto Filippi e Joël Berard, alla palestra di arrampicata di Lillaz. Quindi il papà e la mamma di Devis proseguirono per la loro baita a Goilles, nel vallone dell’Urtier, sopra le cascate di Lillaz. «Poi tornammo alla palestra di arrampicata per riprendere i ragazzi - ricorda con la voce rotta dalla commozione Adolfo Gérard, classe 1943 - e mentre aspettavamo guardavamo Devis che era sulla parete di roccia. Improvvisamente precipitò nel vuoto. Corsi più in fretta che potei, purtroppo non ci fu nulla da fare: quando lo raggiunsi, spirò tra le mie braccia». Quel ragazzo solare e pieno di vita lo ricorda anche l’ex guida alpina Alfredo Grappein: «Avevamo arrampicato assieme qualche volta e poi suonava la fisarmonica al traguardo delle gare di scialpinismo assieme al padre con l’armonica a bocca. La sua perdita è stata una tragedia per tutto il paese e nessuno lo ha mai dimenticato».
Per ricordare il figlio, a cui è intitolata la palestra di arrampicata su roccia dove perse la vita, i suoi genitori fecero costruire nel 2011 il bivacco “Devis Gérard” che sorge a 2.800 metri di quota, sull’itinerario alla torre di Lavina, alla base della cresta ovest, nel vallone di Bardoney nel 2011. Un rifugio sicuro per gli alpinisti, sui quali veglia da 25 anni il ricordo di quel ragazzo per cui la montagna era il significato stesso della vita spezzata troppo presto da un destino crudele.