Clima e speculazioni alimentari in un documento di Coldiretti VdA
I cambiamenti climatici, che obbligano le aziende agricole ad adattare di continuo le tradizionali tecniche di coltivazione al “tempo che cambia”, gli sconvolgimenti sui mercati dovuti al conflitto in Ucraina, la carenza di manodopera, una burocrazia asfissiante e la gestione della fauna selvatica sul territorio. Sono alcune delle problematiche al centro di un documento, predisposto da Coldiretti Valle d’Aosta, che traccia lo scenario del contesto valdostano e formula alcune proposte operative. Il documento si concentra su tematiche di interesse per tutto il contesto regionale - dall’agricoltura, al turismo, dai lavori pubblici all’ambiente - ed è stato illustrato e consegnato giovedì scorso, 27 giugno, dalla presidente di Coldiretti Valle d’Aosta Alessia Gontier e dal direttore Elio Gasco al presidente della Regione Renzo Testolin, anche nelle sue funzioni prefettizie.
«Sono problematiche che affliggono il nostro mondo, ma che sono trasversali a molti settori economici. L’incontro con il Prefetto è legato alla volontà di chiedere attenzione e di trovare soluzioni condivise per difendere l’intero territorio valdostano, per sua natura fragile e a rischio di abbandono» hanno sottolineato Alessia Gontier ed Elio Gasco.
Tra le proposte formulate dall’organizzazione, che associa 3mila aziende in Valle d’Aosta, c’è l’apertura di un tavolo permanente sul tema delle acque in cui coinvolgere non solo il mondo agricolo ma anche il settore idroelettrico.
«Pensiamo che il Presidente della Regione, nella sua duplice veste istituzionale sia di Governatore della Regione che nello svolgimento delle sue funzioni prefettizie, debba essere il “Garante” del sistema idrico valdostano e possa sorvegliare sul pieno rispetto dell’uso civile, agricolo e industriale delle acque, anche al fine di prevenire eventuali frizioni sociali sul territorio. - commentano ancora Alessia Gontier ed Elio Gasco - L’elevato numero di Consorzi di Miglioramento Fondiario è una grande risorsa per tutto il nostro mondo, che rischia di trasformarsi in una fragilità se non si ragiona in termini di accorpamento e se non si condivide una strategia con lo scopo di ottimizzare le risorse disponibili».
Tra i temi emersi anche la pressione speculativa sui mercati agroalimentari. Durante l’incontro è stata pure affrontata la tematica legata alla fauna selvatica con l’auspicio dell’adozione di «un piano straordinario di abbattimento della fauna selvatica che possa essere uno strumento utile anche per arginare eventuali situazioni di emergenza sanitarie, come la peste suina».