Cimitero di Sant’Orso, il cancello divelto non è stato ancora riparato

Cimitero di Sant’Orso, il cancello divelto non è stato ancora riparato
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Giovedì 17 settembre 2020 era stato danneggiato con un scavatore il cancello dell’antico cimitero nel borgo di Sant’Orso ad Aosta. A quasi 6 mesi di distanza, però, non è stato ancora riparato e appare - come sottolineato in un’interrogazione del gruppo di Rinascimento Valle d’Aosta in occasione dell’ultimo Consiglio comunale - «Nelle medesime condizioni del giorno dell'accaduto» e tutt’ora «Sono presenti indecorosi nastri di plastica bianchi e rossi svolazzanti, a segnalare la sporgenza delle punte di ferro sulla strada». Un problema, quest’ultimo, non secondario, dato che «Per la presenza della scuola e dell'asilo nelle immediate vicinanze, la strada viene percorsa giornalmente da numerose automobili e da famiglie che vi transitano a piedi».

La presidente dell'associazione di volontariato Amis du Cimitière du bourg, che si occupa della manutenzione dello storico camposanto, Iris Morandi ammette che «Il cancello ancora in queste condizioni non è certo un bel vedere ma vorrei chiarire, dato che in molti me lo hanno chiesto, che non è compito nostro ripararlo, perché il Cimitero di Sant’Orso è di proprietà del Comune che a noi lo ha solo affidato. Peraltro, da ciò che mi risulta, è intenzione dell’Amministrazione comunale progettare il recupero del cancello ottocentesco in accordo con la Soprintendenza ai Beni e alle Attività culturali. Tutto ciò, immagino, non richiederà tempi brevi. Noi di solito riapriamo il Cimitero di Sant’Orso a metà marzo e quindi si dovrà trovare la maniera, nel caso il cancello venisse rimosso, di impedire l’accesso a chiunque mettendo comunque una barriera».

La settimana scorsa l’autore del danneggiamento, Enrico Piola, 39 anni, difeso dall’avvocato Federico Barzagli, ha patteggiato davanti al giudice Davide Paladino una pena di 8 mesi di reclusione - sostituiti da 1 anno e 4 mesi di libertà controllata - e 200 euro di multa. L’accusa era rappresentata dal pm Francesco Pizzato. L’imputato doveva rispondere di furto aggravato, danneggiamento continuato, guida in stato d’ebbrezza e rifiuto di indicazioni sulla propria identità. Secondo la Procura, l’uomo si era impossessato dello scavatore, che era parcheggiato in strada per alcuni lavori.

Dopo essere riuscito ad avviarlo e mettersi in marcia, con la benna aveva colpito a più riprese, distruggendoli o danneggiandoli pesantemente, la recinzione di un condominio, la muratura di un edificio e lo storico portale dell’antico cimitero di Aosta. Il Comune di Aosta, relativamente al cimitero del borgo, si era costituito parte civile nel processo, con l’avvocato Andrea Balducci: la concessione di patteggiare è avvenuta dopo che l’imputato ha risarcito il danno contestato.

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