Cime Bianche, prevalgono i “sì” al megacomprensorio in attesa della fine dello studio ambientale in autunno

Cime Bianche, prevalgono i “sì” al megacomprensorio in attesa della fine dello studio ambientale in autunno
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«Priorità al rinnovamento, ma a partire dal territorio di Valtournenche». E’ questo in sintesi il pensiero della vicesindaco Nicole Maquignaz, affidato anche a un video pubblicato su Facebook e illustrato in seguito all’incontro promosso dal Comitato Cervino Monterosa Paradise - che, nato nel 2020, ad oggi conta già oltre 600 membri tra operatori e privati - mercoledì scorso, 9 febbraio, nella sala congressi del Grand Hotel Cervino, per condividere con la comunità di Breuil- Cervinia un approfondimento sul collegamento Alagna-Zermatt.

«Parlando a nome del Comune e riportando le istanze dei cittadini che rappresento, ci sono priorità sulle quali dobbiamo lavorare, a partire dalle infrastrutture. - precisa Nicole Maquignaz - Nello specifico, abbiamo il parcheggio Château vicino al golf e alla pista di fondo sottodimensionato, che andrebbe adeguato, interrato e reso multipiano. Andrebbe, inoltre, realizzata la circonvallazione di cui si parla da 50 anni che toglierebbe il problema dello smog a Valtournenche. Infine, c’è il tema del rinnovamento degli impianti, ormai urgente visto che l’ultimo costruito nel nostro comprensorio, la seggiovia Pancheron, risale al 2009, e che il collegamento da Breuil a Plateau Rosa inizia a essere desueto, tanto che, se c’è vento forte, gli impianti vengono chiusi».

“In Svizzera le telecabine

con gli Swarovski, a noi manca un bagno a Plateau Rosa”

L’Amministrazione comunale di Valtournenche è dunque favorevole al collegamento Ayas-Cervinia, ma prima occorre investire sugli impianti locali. «Bisognerebbe fare un “master plan” regionale quindicennale, in modo che tutti sappiano quando verranno rinnovati i diversi impianti. - prosegue Nicole Maquignaz - Senza una programmazione chiara, è difficile andare avanti. La differenza fondamentale rispetto a Zermatt è che loro sono proprietari degli impianti, mentre i nostri appartengono alla Regione ed è lì che si decide, anche se i territori hanno voce in capitolo. E per noi la priorità è il nostro comprensorio, in particolare la realizzazione dell’impianto 3S, analogo a quello che consente agli svizzeri di raggiungere il Piccolo Cervino e a quello che a settembre 2023 li collegherà a Plateau Rosa con alcune cabine vip con gli swarovski, quando a noi mancano i servizi di base, per esempio un bagno a Plateau Rosa, che per Breuil-Cervinia dovrebbe diventare l’equivalente di Sky Way. Quindi la nostra è una richiesta fondata. Siamo contenti e ci congratuliamo con la Cervino Spa per la sostituzione, di cui si parla da 20 anni, dell’ormai quarantennale skilift Gran Sometta, con una seggiovia che collegherà Valtournenche a Breuil. Riguardo al collegamento Ayas-Zermatt, riteniamo fondamentale capire se la questione del vincolo ambientale si possa superare, oltre che valutare in maniera approfondita il “business plan” dell’operazione, che nell’incontro di mercoledì non è stato presentato».

“Sarà il punto di partenza

per la destagionalizzazione”

Tra le ragioni a favore del progetto, emerse già anche nell’incontro di Champoluc di venerdì 4 febbraio all’auditorium di MonterosaSpa e in quello di Gressoney-Saint- Jean di lunedì 7 febbraio allo Sport Haus, la destagionalizzazione del turismo e un innalzamento della qualità dell’offerta, che stimolerebbe maggiori investimenti anche tra albergatori e ristoratori e creerebbe più posti di lavoro, anche per profili più elevati e per 365 giorni l’anno, evitando così il rischio di spopolamento delle terre alte verso le città.

«E’ stato un dibattito interessante e propositivo. - commenta Alessandro Girod, sindaco di Gressoney-La-Trinité - Il comitato ha spiegato l’idea del progetto e ha chiarito alcuni dubbi emersi da una platea di circa 150 persone, tanti residenti e pochi turisti. Grazie agli impianti, si creano cerniere tra le valli e le montagne non sono più una barriera. Il territorio, le associazioni, gli esercenti si sono espressi favorevolmente. Come abbiamo toccato con mano l’anno scorso, se si spengono gli impianti, l’economia annaspa. Da anni le Amministrazioni comunali stanno spingendo verso la de-stagionalizzazione. Il collegamento sarà un punto di partenza: una volta realizzato, porterà allo sviluppo di nuove infrastrutture e alla creazione di nuovi hotel. Sarà un volano per l’economia della montagna».

Filippo Gérard: “Impatto importante sul mercato del lavoro”

Secondo Filippo Gérard, presidente di Adava, il comitato sta svolgendo un lavoro importante per illustrare luci e ombre del nuovo progetto, i cui vantaggi sono decisamente prevalenti: «Se vogliamo continuare a vivere la montagna, dobbiamo convivere con le dinamiche ambientali, ma non fermare lo sviluppo di comprensori dove si potrà continuare a sciare nonostante i cambiamenti climatici. Oltre a un collegamento per lo sci, si configura anche come un collegamento tra aree, consentendo per esempio di raggiungere Zermatt da Champoluc in mezz’ora invece che in 4 ore (percorrendo 10 chilometri invece che 240) e con meno emissioni di Co2. Ne beneficeranno, dunque, sia il turismo invernale sia quello estivo e autunnale, con un impatto importante sul lavoro dei giovani, che potranno restare a vivere e a lavorare in montagna. Si creeranno dei poli economici alpini e ci saranno più posti di lavoro negli hotel, aperti tutto l’anno e non più solo stagionalmente, e nelle società di impianti a fune, che richiederanno profili sempre più elevati, anche ingegneri. L’aumento dei prezzi degli skipass potrà ridurre la necessità di supporto pubblico agli impianti, che potranno così auto-finanziarsi. E anche gli hotel e i ristoranti potranno aumentare i prezzi e saranno più stimolati a fare nuovi investimenti».

“Serve un compromesso con

le associazioni ambientaliste”

L’intervento più interessante, secondo il presidente degli albergatori, è stato quello di Franz Julen, presidente di Zermatt Bergbahnen Funivie, che ha sottolineato la visione sistemica dell’economia e l’importanza che Cervinia ha per Zermatt, emersa in particolare l’anno scorso, quando in Svizzera gli impianti erano aperti, ma la chiusura del versante italiano ha creato non pochi problemi. «Il loro sviluppo è orientato verso l’Italia. Occorre trovare un compromesso con le associazioni ambientaliste, sia in Svizzera che da noi» conclude Filippo Gérard.

Herbert Tovagliari e Giorgio Munari, amministratori delegati rispettivamente di Cervino Spa e Monterosa Spa, hanno affrontato gli aspetti più tecnici, sottolineando come si dovrà attendere l’autunno 2022, quando si concluderanno gli studi ambientali portati avanti nelle estati 2021 e 2022, che saranno presentati alla Regione, che a sua volta avvierà una fase di discussione politica, in seguito alla quale si potrà iniziare con l’iter di progettazione ed esecuzione. Occorreranno presumibilmente 4 o 5 anni a partire dal prossimo autunno. Un progetto di questo tipo, andando ad aumentare la qualità dei comprensori e conseguentemente i prezzi degli skipass, potrà servire indirettamente anche per rinnovare gli impianti esistenti.

“Progetto strategico per

l’intera Valle d’Aosta”

«Il collegamento tra il comprensorio del Monte Rosa e quello del Cervino è uno dei progetti strategici per l’intera Valle d’Aosta: - afferma Bruce McNeill, presidente del comitato, nonché albergatore e maestro di sci di Cervinia, - coinvolge 5 valli, 3 regioni e 2 nazioni, e consentirebbe di poter ammirare 38 delle 82 vette alpine sopra i 4.000 metri. Con 580 chilometri di piste e 75 impianti totali, diventerebbe una meta di interesse mondiale, al terzo posto per estensione delle piste, ma al primo se si considerano i giorni di apertura».

Ora il prossimo incontro si terrà ad Alagna, venerdì 18 febbraio alle 18, al Palazzetto dello Sport.

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