Cime Bianche, la maggioranza va avanti «Le comunità locali sono d’accordo»

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«Lo sviluppo del territorio e la creazione di qualcosa di unico che renda la Valle d'Aosta ancora più attrattiva sono gli obiettivi di questa maggioranza». Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Testolin, intervenuto - mercoledì scorso, 22 marzo - in chiusura del dibattito sulla petizione «Salviamo il vallone delle Cime Bianche» (2.300 firme) in Consiglio Valle. Parole con le quali conferma la volontà dei partiti che appoggiano il suo Esecutivo di andare avanti sul progetto Cime Bianche, il mega collegamento del comprensorio sciistico di Breuil Cervinia con il Monterosa Ski. Dibattito che arriva dopo la consegna dello studio di fattibilità messo a punto dalla Montecno di Bolzano: 5 le ipotesi proposte, con costi che vanno da 72 a 122 milioni di euro.

«Riguardo agli impianti a fune e allo sci, in termini numerici, parliamo di un sistema che vale 100 milioni di euro, creando un indotto 10 volte superiore», che «ci sostiene in questo percorso, a fronte anche di cambiamenti climatici che ci porteranno ad utilizzare nel migliore dei modi la nostra montagna anche d'estate».

Per il Presidente della Regione, «essere accoglienti anche durante la stagione estiva ci consentirà di allungare la nostra stagionalità e diversificare l'offerta turistica montana. Un aspetto politico va sottolineato: non ci sono buoni o cattivi, l'ambiente per la Valle d'Aosta è fondamentale e chi ha governato in questi 50 anni lo ha sempre dimostrato». E prosegue: «Alla luce anche delle normative europee, dobbiamo trovare delle risorse utili alla crescita e alla valorizzazione delle aree naturalistiche valdostane, e il collegamento funiviario potrebbe offrire delle opportunità di compensazione, anche finanziarie, utili alla causa».

«Dalla narrazione fatta in quest'aula, sembra che il vallone delle Cime Bianche venga totalmente cementificato, invece il progetto presentato qualche giorno fa vede 4 piloni inseriti nella zona protetta del vallone. Io mi chiedo: 4 piloni devastano un'area dal punto di vista ambientale?» Se lo domanda Aurelio Marguerettaz, capogruppo dell'Union Valdôtaine, intervenuto in aula. «Un impianto funiviario disturba la fauna selvatica? - prosegue Marguerettaz - Sotto le cabine di Skyway pascolano camosci e stambecchi. Noi dobbiamo applicare con buon senso le disposizioni esistenti». E aggiunge: «Chiediamo poi: non fa sorgere dei dubbi il fatto che le comunità locali, gli operatori turistici e commerciali si siano espressi a favore di questo collegamento? Ritenete che siano tutti dei dementi, accecati dal 'dio denaro' a breve termine cercando di distruggere il patrimonio più importante che abbiamo, ossia l'ambiente?». Per Marguerettaz, «si continua a parlare di diversificazione, dimenticando che senza lo sci non ci sarebbero le altre attività. Noi crediamo che la valorizzazione delle Cime Bianche e dei suoi punti di forza non sia in contrasto con l'industria dello sci: è l'esatto contrario, si tratta di attività che possono tranquillamente coesistere».

Sulla realizzazione del collegamento funiviario tra la Valtournenche e la Val d'Ayas, nel vallone delle Cime Bianche, «diventa difficile, al momento, esprimere un parere complessivo che faccia delle scelte definitive e non è il caso di farlo mancando molti elementi di valutazione» secondo il capogruppo dei Federalisti progressisti-Partito democratico Paolo Cretier. «L'analisi della petizione è stata approfondita ed è ricca di spunti anche di carattere giuridico, - dice Cretier - il Defr 2020-2022 aveva previsto la valutazione della realizzabilità del collegamento intervallivo e con lo studio, ora pervenuto, siamo approdati alla sua analisi, a un punto in cui non è stato deciso ancora nulla, ma abbiamo un semplice riscontro alla richiesta di approfondimento».

Il dibattito in Consiglio Valle sulla petizione popolare «Salviamo il vallone delle Cime Bianche» si è concluso con la presa d'atto dell'iniziativa - depositata dal Cai VdA e dall'associazione Ripartire dalle Cime Bianche - e la bocciatura della risoluzione collegata proposta da Progetto Civico Progressista. Il documento ha raccolto i 2 voti favorevoli del Pcp, i 15 voti contrari di Uv, Alliance Valdôtaine-VdaUnie, Stella Alpina, Forza Italia e del consigliere del gruppo misto Claudio Restano e le 18 astensioni di Lega, Pour l'Autonomie e dei Federalisti progressisti-Partito democratico.

La risoluzione voleva impegnare il governo regionale ad accantonare ogni attività volta alla realizzazione di nuovi impianti funiviari nel vallone delle Cime Bianche; a promuovere entro l'estate 2023 un sopralluogo nel vallone per i consiglieri regionali e una delegazione dei firmatari; a predisporre, entro un anno, un apposito piano di gestione dell'area ZPS/ZSC «Ambienti glaciali del Gruppo del Monte Rosa - IT 1204220» ed entro 6 mesi un programma pluriennale di valorizzazione dell'estrazione della pietra ollare ad Ayas e nel Vallone; a predisporre un piano di ammodernamento degli impianti esistenti nei comprensori del Breuil e del Monterosa Ski e a monitorare gli effetti della prossima funivia Plateau Rosa/Piccolo Cervino per la Valtournenche e a accantonare ogni attività volta alla realizzazione di nuovi impianti funiviari nel vallone delle Cime Bianche.

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