Cime Bianche, la Lega per il collegamento «La normativa europea si può cambiare»
Un incontro per fare il punto della situazione in Valle d’Aosta con il dirigente nazionale della Lega ed europarlamentare Alessandro Panza. Ieri, venerdì 25 febbraio, è stato accolto all’Hostellerie du Cheval Blanc dai consiglieri regionali e dalla dirigenza locale del partito. Alessandro Panza è anche il responsabile federale del tesseramento e del dipartimento politico aree montane. «Uno dei problemi della Valle d’Aosta è la legge elettorale, che non dà stabilità di governo» esordisce Alessandro Panza. «Non dico che la soluzione sia il presidenzialismo, ma bisogna comunque trovare un sistema che garantisca stabilità amministrativa come nelle altre regioni d’Italia. In Valle d’Aosta si cambia ogni anno maggioranza, e la Lega si deve battere perché questo non avvenga più».
Cosa ne pensa del fatto che la Lega valdostana non voglia avere a che fare con Forza Italia e Fratelli d’Italia?
«La Lega è un partito federalista che lascia libertà e totale autonomia alle singole dirigenze locali di decidere le strategie politiche. Per ora i risultati di questa scelta si sono visti e quindi noi come dirigenza nazionale stiamo dando piena fiducia a questa linea».
Sostiene il collegamento intervallivo di Cime Bianche, perchè? «La gente di montagna è abituata a fare sacrifici però bisogna evitare di rendere la vita complicata. Se non cogliamo questa opportunità rischiamo di trovarci un territorio bellissimo e incontaminato ma con la necessità di andare a vivere in città perché non c’è lavoro. L’ambiente va tutelato però dobbiamo pensare anche agli abitanti di quelle vallate che vivono solo di turismo».
Come si può realizzare quest’opera se una normativa europea lo impedisce?
«Le normative si possono cambiare con una pressione da parte del Consiglio europeo. Non vogliamo stravolgerla ma adeguarla in modo che si possa procedere. Non è una cosa impossibile cambiare una normativa europea, serve collegialità tra Stati e regioni, e poi sarà la Commissione a decidere. Governo italiano, governo svizzero, Valle d’Aosta e Piemonte devono sollecitare la Commissione fino a quando non si riaprirà il dossier Cime Bianche».