«Ci vediamo al Bar Carlo», addio allo storico titolare Giancarlo Caproni

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Alla televisione sempre sport. Calcio, ciclismo, sci. Dietro al bancone del bar lui, Giancarlo Caproni - per tutti semplicemente Carlo - un sorriso che conoscevano davvero in tanti, non solo gli abitanti di Courmayeur. Perchè spesso, prima di scendere all’Abat Jour, la discoteca poco lontano dal suo bar, un «giro» lo si beveva al mitico Bar Carlo. Quel bar che lui aveva comperato nel 1974 e che aveva gestito, insieme alla moglie Alma Grange, fino al 2009, fino alla pensione. Ora quel sorriso si è spento per sempre lunedì scorso, 15 luglio, e per molti se ne è andato un volto famigliare, una bella immagine di Courmayeur.

Giancarlo Caproni era nato il 3 dicembre del 1947 a Champdepraz. Frequenta l’Alberghiero di Châtillon, poi alla fine degli anni Sessanta si trasferisce a Courmayeur e con il fratello Mario apre il Ristorante Mont Frety. Nel 1974 appunto rileva quello che diventa il Bar Carlo, sotto i portici in strada Regionale, di fonte alla Scuola di sci. Apriva il locale alle 6 e non abbassava la serranda mai prima di mezzanotte. Casa al Verrand, si divideva i turni con la moglie Alma, dalla quale ha avuto due figli, Elena, nata nel 1972, psicologa, e Roberto, del 1973, commercialista. Il bar ospitava la ricevitoria del Totocalcio, l’unica del paese, e per questo era davvero il punto di riferimento degli sportivi di Courmayeur. Lui stesso, Carlo, era un grande appassionato di sport, ciclismo e calcio soprattutto: tutti conoscevano la sua grande fede juventina e i tanti gagliardetti nel bar erano lì per ricordarlo. Dalla pensione, in questi ultimi 15 anni, amava fare lunghe passeggiate nella Val Ferret.

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