«Ci siamo accontentati degli italiani», per febbraio finalmente qualcosa si muove anche dall’estero
Anche gli albergatori di La Thuile lavorano tra l’incertezza delle prospettive per febbraio (ma qualche segnale positivo arriva) e gli stranieri che non si vedono. «In questo momento penso che la situazione sia uguale ovunque in Valle d’Aosta, perché mancano gli stranieri» commenta Nicolò Giacchetto, dell’Hotel Ristorante Les Granges. Che si sofferma sulle abitudini della clientela italiana, al momento l’unica rimasta in zona. «A parte le vacanze di Natale, il carnevale e i fine settimana, non si muovono dalla città, e quindi se si vuole avere l’hotel pieno bisogna puntare sugli stranieri. Dal Regno Unito, dalla Francia e dal Belgio non arrivano richieste. - sottolinea Nicolò Giacchetto - Probabilmente preferiscono stare a casa loro, un po’ come gli italiani da noi». Riguardo al futuro, Nicolò Giacchetto commenta: «Per febbraio al momento poche richieste, e secondo me questo è dovuto all’allarmismo che si sta facendo sulla Valle d’Aosta, sul fatto che potremmo passare in zona rossa da un momento all’altro. Questo - sottolinea Nicolò Giacchetto - ha fatto in modo che le richieste frenassero, la gente non fa altro che preoccuparsi sempre di più».
Giovanni Glauco Falzone - referente Adava per il comprensorio di La Thuile e titolare dell’Hotel Re delle Alpi - afferma: «La situazione è uguale a qualche settimana fa, non è cambiato nulla. Si lavora solo nel fine settimana e poco negli altri giorni. La clientela arriva prettamente dall’Italia, ed è solo “mordi e fuggi”. Febbraio? La sfera magica non ce l’ha nessuno, e oramai lo sappiamo che la gente aspetta l’ultimo momento per prenotare. Con questo modello di fasce a colori e la continua instabilità, speriamo solo che la Valle d’Aosta torni ad essere zona gialla. - sostiene Giovanni Glauco Falzone - Anche perché questo sicuramente darà un po’ di fiducia alla clientela. Speriamo solo che si risolva tutto al più presto e che si possa tornare velocemente alla normalità, anche perché abbiamo capito che con questo virus ci dobbiamo convivere. Il sistema dei vaccini ci protegge e questa è l’unica soluzione».
Ombretta Collomb, della Locanda Collomb, riferisce: «Dopo le feste di fine anno, che sono andate molto bene, anche se solo con gli italiani, abbiamo avuto un’occupazione media del 60 per cento. Visto il periodo sono comunque contenta, il nostro è un piccolo albergo ed è più facile gestirlo». Anche secondo Ombretta Collomb, a La Thuile si vedono pochi turisti dal lunedì al venerdì, mentre nel fine settimana il paese si riempie. «Le prenotazioni delle settimane bianche degli stranieri per febbraio e marzo per adesso resistono, io sono ottimista, però teniamo conto che abbiamo una politica di cancellazione a pochi giorni prima dell’arrivo e perciò tutto potrebbe cambiare anche all’ultimo minuto».
Decisamente positivo Claudio Coriasco, direttore del cinque stelle Montana Lodge & Spa. «Abbiamo registrato un calo in questi ultimi 10 giorni però ci stiamo riprendendo alla grande. - puntualizza - Tra eventi, aziende e ospiti esterni non mi posso lamentare e per quel che mi riguarda i clienti non mi mancano. Il nostro è un albergo a 5 stelle, e il mercato di alta gamma raramente incontra crisi. Per febbraio l’hotel è pieno per tutto il mese».