Christian Guasti: una vita a tutto gas sotto il segno di rally, cinema e sci

Christian Guasti: una vita a tutto gas sotto il segno di rally, cinema e sci
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Un sabato triste di rally, proprio nella piazza davanti a casa sua. Cristiano Guasti, Christian, avrebbe gioito di quei rumori, quel rombo rotondo del tubo di scappamento, lo stesso che gli faceva amare lo sport della strada, anche ora - a più di settant’anni di età - gareggiando su di una Opel Kadett a marzo in una competizione per auto storiche. D’altronde quando si vive un percorso costellato di amori, tutti in un modo o nell’altro lasciano qualcosa di importante e così è stato per Cristiano Guasti.

“Non vorrei morire lasciando dei debiti”, diceva con quel solito sorriso sotto gli occhiali da sole. Ora chi lo ascoltava ripensa a quella frase ed a tutti gli scherzi di Christian, monello del centro di Aosta, intorno a quella piazza Chanoux dove tutto era nato. A pochi metri dal negozio della mamma Pierina Delplano, la salumeria di inizio di via de Tillier poi trasferita all’angolo di Aubert con via Challand, con le sue magnifiche insegne specchiate di nero e oro, donna elegante ed amata dagli aostani, che nel 1943 incontrò il sergente maggiore degli alpini Gino Guasti, venticinque anni lei, ventisette lui.

L’idea geniale di Gino Guasti fu il cinematografo e la casa di Christian - venuto al mondo l’8 aprile del 1952 - fu proprio il cinema, anzi l’appartamento sul retro del Teatro Giacosa, con l’entrata nella strettoia a fianco alle scuole di piazza San Francesco, dove frequentò le elementari e le medie.

Cristiano Guasti era al centro del mondo di Aosta in quella posizione. A fianco all’ingresso di casa il “passaggio segreto” che gli consentiva di sbucare nei portici di via De Maistre, sotto la sede dell’Aosta Calcio che lo vide rapido attaccante negli Allievi e negli Juniores. All’Hotel des Etats invece il ritrovo dello Sci Club Aosta, atleta giovanissimo, portato da Pierina e Gino sui pendi di Plan Felinaz come tutti gli aostani dell’epoca. Slalomista tecnico, prima gara nel 1961 poi una bella carriera, sino alla squadra Asiva di sci alpino e tante belle esperienze di cui fare tesoro.

Cristiano Guasti era un giovane uomo che metteva ogni cosa in un posto, un grande armadio nel cuore e nella mente, dentro il quale ogni persona importante, ogni fatto rilevante gli insegnavano qualcosa. Il calcio, lo sci, il Convitto e poi ragioneria, quindi l’università per rispettare un accordo con mamma e papà e la laurea infine in Scienze Politico, indirizzo economico.

Giovane uomo sensibile ed appassionato in quel suo mondo tra la piazza e il teatro Giacosa, poi il Cinema Corso, ancora la prima multisala cittadina fatta dall’unione dello Splendor con l’Italia, il Cinema Lux con un solo livello, quanta storia fino ad Ivrea nella cinematografia e soprattutto nel cambiamento epocale nelle abitudini degli italiani e dei valdostani. Cristiano Guasti ha vissuto il cinema dei primi appuntamenti tra ragazzi e fidanzatini, delle proiezioni pomeridiane, dei film vietati, delle nuvole di fumo nella sala, degli scherzi tra quelli della galleria (più cara) e quelli della platea (che costava meno), dei memorabili comizi politici e dei concerti dei più grandi interpreti della canzone italiana.

Nel suo mondo così centrale di Aosta anche l’amore di una vita era nella piazza principale, la sua fidanzata Katia Simone Faccarello, con il negozio per bambini e la Ferrari di Christian parcheggiata di sbieco, quando lo spazio dedicato a Emile Chanoux era ancora una vetrina per le auto degli aostani, seduti nei dehors del Nazionale, del Centro, di Boch e del Gran Combin a scrutare il passaggio.

Per Cristiano Guasti l’amore per le auto è venuto dal papà Gino, anche lui pilota in gioventù. Quelle gesta raccontate in casa lo appassionarono prima ai motori e alle belle auto, poi alle gare, tanto da frequentare l’officina di Gino Ferrato e nel 1972, ad appena vent’anni, a gettarsi tra i volonterosi partecipanti al “Rally della Valle d’Aosta” con una Lancia Fulvia 1600 HF rossa e poi nel 1973 l’apoteosi per un rallista, il “Montecarlo” con la Porsche 2200S insieme a Remo Celesia.

Per Cristiano Guasti e i suoi amici del cuore il “Rally della Valle d’Aosta” era un appuntamento collettivo, chi gareggiava, chi faceva assistenza, chi cercava gli sponsor. Un gruppo meraviglioso, prima il divertimento poi il risultato e Christian ha corso assieme a Mario Viglione, Ettore Vierin e Gaetano “Tannino” Orlando, ottenendo anche buoni risultati, ma sempre con quel suo modo ironico di affrontare le cose. Si preparò pure per il suo ventennale, nel 1992, ancora con “Tannino” Orlando, presero una Renault 5 Turbo, ma andarono così forte che il turbo scoppiò. Rideva Christian, anche se nel 1991 aveva perso il papà Gino dopo più di dieci anni di infermità, che avevano visto proprio lui trovarsi in mano le redini di un’impresa florida ma allo stesso tempo obbligata a ridimensionarsi e poi a chiudere a causa del mondo che cambiava.

Anche la sua abitazione cambiò insieme alla rinuncia del Teatro Giacosa, si trasferì in una bella casa proprio sulla piazza dell’Arco d’Augusto, arredata con gusto e popolata dai suoi amati cani e gatti. Continuò a frequentare gli amici di sempre, pur con la parentesi legata alla politica, che altro non fu che una presa di posizione precisa rispetto alle sue convinzioni anticomuniste da sempre. Ma non ne aveva il carattere e così preferì evitare di prendere posizioni che non gli piacevano.

Maestro di sci dopo una bella carriera agonistica, aveva dedicato alla Scuola di Sci di Pila il suo impegno dal 2010 al 2013, poi una vita di simpatia, di divertimento, di amore per le cose belle sino a un altro sabato, quello in cui è stato colpito da un ictus. Solo in casa per due giorni venne trovato proprio dagli amici e ricoverato immediatamente in rianimazione, subendo degli interventi chirurgici che gli avevano restituito dopo settimane la possibilità di una riabilitazione. Per questo motivo si trovava a Fontanellato di Parma quanto sabato si è spento, per poi salutare tutti martedì scorso, 19 settembre, al cimitero di Aosta.

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