Chiostro di Sant’Orso: restauro per tornare all’antico splendore

Chiostro di Sant’Orso: restauro per tornare all’antico splendore
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È in corso l’intervento di restauro e consolidamento sulle pareti e sulle volte del chiostro della Collegiata dei santi Pietro e Orso, ormai improcrastinabile dato lo stato di degrado degli intonaci e dei paramenti murari. «Erano presenti numerosi fenomeni fessurativi, disgregazioni, sovrammissioni di intonaci e stuccature - riferisce la responsabile dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici e Edilizia di culto Roberta Bordon - che avevano alterato l'aspetto originario e si erano verificate anche alcune cadute di intonaco dalle volte, fortunatamente di piccola entità». L'intervento attualmente in corso, concordato e autorizzato dagli uffici competenti del Servizio Beni storico-artistici e quello dei Beni architettonici della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione, consiste nel restauro delle volte, tramite il consolidamento degli intonaci, l’integrazione delle lacune con malta di calce, analoghe per caratteristiche e colorazione a quelle originali presenti, e la realizzazione di nuovi intonaci deumidificanti sulle pareti, con il consolidamento della muratura esterna della chiesa. Inoltre saranno restaurati i capitelli e i portoni che si aprono sul chiostro. I lavori - la cui progettazione e direzione è stata affidata all’architetto Laura Fromage di Aosta - sono iniziati nell’agosto 2022 e a occuparsene sono le imprese Furnari restauri con sede a Cunico, in provincia di Asti, e Primat di Milano. L’importo complessivo ammonta a 377.488 euro. Per sostenere la spesa la Collegiata ha ottenuto un contributo dalla Conferenza episcopale italiana pari a 100.000 euro grazie ai fondi 8x1000 che la Chiesa Cattolica destina al restauro strutturale degli edifici di culto e un contributo di 263. 579 euro dalla Regione. La conclusione dell’intervento è fissata per la fine di novembre di quest’anno. «Data l’importanza del monumento e per evitare chiusure totali e limitare al massimo il disagio per i visitatori - precisa Roberta Bordon - si è scelto di chiudere una galleria alla volta, attualmente si sta lavorando sulla galleria nord, creando dei casseri di protezione per i capitelli e le colonne aperti solo sul lato verso il cortile interno in modo che gli utenti, pur non potendo percorrere la galleria, possano comunque ammirare le colonne e un lato dei capitelli».

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