“Chiediamo un piano vaccini regionale per nefropatici”

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«Chiediamo un piano vaccini regionale per nefropatici, cominciando immediatamente con le persone in dialisi, i malati cronici in attesa di trapianto e i trapiantati di tutti gli organi e tessuti». E’ l’appello lanciato dall’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto - Aned Valle d’Aosta in occasione della Giornata Mondiale del Rene che verrà celebrata giovedì prossimo, 11 marzo. La Giornata del Rene rappresenta una campagna di sensibilizzazione globale volta ad aumentare la consapevolezza dell'importanza dei nostri reni. «L’Aned Valle d'Aosta, con il direttore della struttura complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta Massimo Manes, si rendono disponibili ad un incontro volto ad informare la popolazione» conclude l’Aned.

Massimo Manes: “Fondamentale la diagnosi precoce”

«Come è noto una percentuale tra il 6 e l’8 per cento della popolazione italiana presenta un certo grado di insufficienza renale che si traduce in termini numerici in alcuni milioni di persone colpite. - spiega il dottor Massimo Manes - Si tratta di percentuali destinate a peggiorare negli anni per l’invecchiamento progressivo della popolazione e per la prevalenza di patologie come l’ipertensione e il diabete che rappresentano importanti fattori di rischio per lo sviluppo della malattia renale se non curate adeguatamente. La malattia renale cronica nella sua fase terminale richiede per la sopravvivenza del paziente la sostituzione della funzione renale con la dialisi e con il trapianto; soprattutto la dialisi rappresenta un importante impegno per il paziente e la famiglia con effetti collaterali che possono ridurre significativamente la qualità e la durata della vita». «Proprio perché le malattie renali sono tipicamente silenziose e non danno segni clinici evidenti se non nelle fasi avanzate, rimane fondamentale sensibilizzare la popolazione, soprattutto le categorie più a rischio (gli anziani, i cardiopatici, gli ipertesi, i diabetici, gli obesi solo per citarne alcune), all’importanza della prevenzione che si realizza attraverso stili di vita salutari e protettivi sulla salute dei nostri reni, come l’adozione di una dieta equilibrata che preveda la riduzione dell’assunzione di zuccheri raffinati, del sale e delle proteine animali, evitando il fumo, l’alcol e incrementando l’attività fisica. - continua il dottor Massimo Manes - L’altro aspetto fondamentale è il riconoscimento precoce della malattia renale che si può realizzare attraverso l’esecuzione di pochi semplici esami come l’esame delle urine, la microalbuminuria e la creatinina. Questi esami devono essere necessariamente effettuati a cadenza regolare nelle categorie a rischio ma anche nei soggetti sani per intercettare fasi iniziali di insufficienza renale che possono essere adeguatamente trattate con l’impiego di nuove ed efficaci terapie che sono oggi a disposizione del nefrologo e di altri specialisti. Proprio come ricorda lo slogan di quest’anno, è possibile vivere bene con la malattia renale a patto che si mettano in atto tutte le strategie di contenimento della malattia, che il paziente sia consapevolmente informato e parte attiva nei processi di cura e si realizzi un patto assistenziale fiduciario con il proprio medico e con lo specialista». «Non possiamo non ricordare che l’edizione di quest’anno fa seguito ad un anno terribile. - aggiunge il dottor Massimo Manes - Il Covid-19 ha infatti pesantemente colpito la popolazione nefropatica a livello internazionale e nazionale con tassi di incidenza, prevalenza e mortalità significative. La predisposizione a sviluppare complicanze infettive tipiche del paziente dializzato e trapiantato, oltre agli aspetti logistici tipici delle sale dialisi che espongono al rischio di diffusione del contagio tra pazienti che devono regolarmente accedere alle strutture sanitarie, hanno rappresentato e rappresentano un’importante sfida per gli operatori sanitari e per i pazienti. E’ fondamentale, pertanto, che la cultura vaccinale si radichi tra la popolazione perché il vaccino rimane al momento la via più efficace per contenere la diffusione del virus e le sue varianti. Per le restrizioni legate al quadro sanitario contingente, quest’anno non saranno previste iniziative di prevenzione destinate alla popolazione che avevano caratterizzato le edizioni precedenti, ma la struttura di nefrologia e l’Aned regionale sono sempre a disposizioni degli utenti che desiderino un supporto informativo in un momento così complicato».

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