Chiara Minelli: «Affermare che il programma non è più valido è pretestuoso»

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«Negli ultimi giorni, su vari organi d'informazione, riguardo ad alcuni dei temi che ho posto nel mio ruolo di Assessora si è aperto un dibattito, sulla base di informazioni spesso parziali, per cui ritengo opportuno intervenire». Inizia così la lettera aperta inviata agli organi di informazione da Chiara Minelli, assessore regionale all’Ambiente e al Territorio. Nelle ultime settimane infatti il suo nome è finito spesso nei resoconti degli incontri politici organizzati per calmare le acque all’interno della maggioranza. Indicata come una delle fonti del disagio all’interno della Giunta regionale. Ricostruzione che Chiara Minelli non condivide. «Rincresce che emerga una descrizione dell’operato della Giunta regionale come terreno di perenne scontro. - scrive - La realtà è ben diversa. In 3 mesi di attività della Giunta e con varie centinaia di provvedimenti approvati all’unanimità c’è stato un solo caso in cui la sottoscritta e l’altro assessore di Pcp non hanno votato con gli autonomisti: riguardava la nomina dell’avvocato in difesa della legge cosiddetta “antidpcm”, che come Pcp non abbiamo condiviso per i suoi vizi di costituzionalità, e che infatti è stata impugnata dal Governo e sospesa dalla sentenza della Corte Costituzionale. Per quanto riguarda il Consiglio, in tre mesi ci sono state solo 3 votazioni in cui il gruppo Pcp si è espresso diversamente dagli autonomisti.

Quindi direi divergenze molto limitate e fisiologiche. Allora dove sta il problema e perché sono stata posta al centro di varie polemiche?

Il motivo è molto semplice: ci sono alcuni contenuti che porto avanti in quanto Assessora all’Ambiente e ai Trasporti su cui alcuni esponenti autonomisti hanno evidentemente idee diverse. Diversità di idee legittima, solo che le mie azioni sono del tutto coerenti con le leggi ed i programmi approvati dal Consiglio regionale. Non soltanto, lo sono anche con il Programma concordato e presentato in aula quando è nata la maggioranza regionale. Non c’è dunque nulla di ideologico nel mio modo di operare, nessuna fuga in avanti rispetto a quanto concordato.

Affermare ora, come fanno alcuni, che il programma sottoscritto ad ottobre non sia più valido perché c’è da affrontare la seconda ondata di pandemia, è pretestuoso. Indubbiamente la Giunta e il Consiglio tutto si devono occupare dell’emergenza sanitaria ed economica, dedicandole un surplus di attenzione, prevedendo azioni di contrasto e organizzando adeguate misure e opportune azioni. Ma questo non significa mettere in stand by il programma concordato e non occuparsi della ripartenza, che auspichiamo la più vicina possibile. Le due cose non sono in antitesi. Voler elettrificare la ferrovia e fornire un servizio di trasporto pubblico efficiente all’Alta Valle, temi su cui sto lavorando, si può fare contestualmente alla lotta contro gli effetti dell’epidemia; occuparsi delle discariche e chiedere di intervenire con ulteriori norme regionali è un’azione per tutelare la salute pubblica; dissentire sul rischioso impiego di varie centinaia di migliaia di euro per progettare nuovi impianti che sfigurerebbero per sempre un'area protetta, non impedisce la lotta al virus, né implica trascurare chi ha perso il lavoro a causa della pandemia.

Pcp ha fatto un accordo sulla base di un programma da realizzare e a questo programma intende attenersi. E’ giusto ora intervenire per affrontare le conseguenze pesantissime dell’emergenza pandemica, ed il mio impegno è già stato attivo lo scorso anno a sostegno della legge 8 sugli indennizzi regionali. Ma questo nulla ha a che vedere con le politiche di settore concordate che riguardano i prossimi anni e in alcuni casi i prossimi decenni.

Auspico quindi che si evitino le strumentalizzazioni che hanno pesantemente caratterizzato le vicende degli ultimi giorni - conclude Chiara Minelli - e confido nel perseguimento degli obiettivi programmatici concordati».

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