Charlotte Bonin prepara le valigie per il Giappone Sarà la guida di Anna Barbaro alle Paralimpiadi di Tokyo

Charlotte Bonin prepara le valigie per il Giappone Sarà la guida di Anna Barbaro alle Paralimpiadi di Tokyo
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Per una Eleonora Marchiando che a Tokyo farà il suo grande debutto olimpico c’è una Charlotte Bonin che i cinque cerchi li ha già visti in due occasioni. “Ma l’emozione è sempre la stessa, come la prima volta”, ammette la triathleta di Gressan

Dopo il 44esimo posto a Pechino nel 2008 ed il 17esimo a Rio 2016 nel triathlon femminile, la 34enne è stata convocata per le Paralimpiadi in terra nipponica a rappresentare l’Italia nel paratriathlon come guida di Anna Barbaro, atleta non vedente con la quale affronterà 750 metri a nuoto, 20 km in tandem e 5 km di corsa legata. L’appuntamento è fissato per sabato 28 agosto, ma già otto giorni prima Bonin e Barbaro saranno nella “bolla” del villaggio olimpico.

“Darò il mio massimo, come sempre - esordisce Charlotte Bonin - ma in questo caso, a differenza di Pechino e Rio, sarà un’esperienza più condivisa: gareggio in coppia, a sostegno di Anna, e subentra un rapporto che abbiamo rodato negli ultimi 3 anni. Sarò gli occhi di un’altra ragazza, oltre alla prestazione fisica ci vuole fiducia e sincronia nei cambi che bisogna sempre perfezionare”.

A regalare l’accesso alle Paralimpiadi di Tokyo alle due rappresentanti delle Fiamme Azzurre sono stati gli ottimi risultati ottenuti a Devonport, in Australia, nel febbraio del 2020 (vittoria in 1h17’22”), ad Alanya nel dicembre del 2019 (vittoria in 1h13’54”) e a Leeds a giugno di quest’anno (seconde in 1h12’32” dietro Susana Rodriguez). Proprio la spagnola è la grande favorita per l’oro paralimpico, visto che è la dominatrice del ranking mondiale in cui Barbaro e Bonin occupano la quinta posizione.

Questo non toglie che il sogno di medaglia sia più vivo che mai: “È un obiettivo difficile, ma ci proviamo, andiamo lì apposta. - continua Charlotte Bonin - Siamo molto competitive nella bici e nel nuoto ma perdiamo qualcosa nella corsa. Già esserci qualificate è un traguardo, ma ce la possiamo giocare”.

Bonin non ha paura della pressione: o meglio, cerca di infondere tranquillità alla sua compagna di squadra: “A Rio e a Pechino ho gareggiato a cuor leggero, piuttosto le sentivo nella ricerca della qualifica. Qui, in un certo senso, la sento sempre, perché ho la responsabilità di guidare un’altra ragazza… ma anche in allenamento! Anna patisce molto le gare, mi rivedo in lei in questo, ma cerco di farla stare calma”.

Prima di volare a Tokyo, Charlotte Bonin affronterà due ritiri a Livigno intervallati, a fine luglio, da 5 giorni di rientro in famiglia per salutare tutti prima di un’altra avventura a cinque cerchi.

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