Champorcher, bilancio da 3 milioni
Con un certo anticipo sui tempi, mercoledì scorso, 21 dicembre, il Comune di Champorcher ha approvato il bilancio di previsione per il 2023 che pareggia sui 3 milioni di euro, ma già sono scoppiate le prime polemiche perché nel documento finanziario non sono previsti, per il momento, stanziamenti a favore di alcuni beni che fanno parte del patrimonio storico e culturale del paese.
«Siamo soddisfatti per questo passaggio perché ciò significa poter essere già operativi all’inizio di gennaio. - commenta il vicesindaco Gabriele Osio - Tra i principali interventi che prenderanno il via l’anno prossimo, il ripristino di diversi sentieri danneggiati dal maltempo nel 2020 (fondi regionali per 200mila euro), un nuovo impianto di videosorveglianza (50mila euro) e la realizzazione di una vasca per l’approvvigionamento idrico in località Grand Roisier. Sempre il prossimo anno verrà ultimato l’ampliamento del bar del Foyer du Fond». Mercoledì al termine della seduta consiliare, è stata data risposta ad una domanda posta durante il “question time” presentata da Fausta Baudin, ex assessore, nel corso del precedente consiglio di novembre. «A distanza di 2 anni sono terminati i lavori al mulino e sono ancora in corso quelli per la Casa museo. - scrive Fausta Baudin in una nota - Ma non un euro è stato finora impegnato in bilancio per proseguire i lavori dell’ultimo lotto della “Casa del telaio” che rischia di diventare inutilizzata. Mentre nei piani superiori si sta facendo un bel lavoro, l’ecomuseo della canapa sottostante è abbandonato a se stesso. Non utilizzato da ormai 2 anni, si è scoperto che ora è pesantemente danneggiato a causa dell’umidità regnante che ha provocato il marciume dei tessuti, oltre al fiorire di muffe sul telaio, sugli oggetti presenti nei locali e sulle pareti della stalla e del locale del focolare. Alla domanda su quando e come si penserà di rimediare a questo stato di degrado, è stata data una risposta vaga e pare che la sola cosa fatta, solo da poche settimane, sia l’installazione di un deumidificatore il che tuttavia non potrà che rimediare solo in parte ai danni già subiti. Analoga sorte tocca al mulino, appena restaurato, che giace in mezzo a un terreno pieno di detriti». Secondo l’Amministrazione, la “Casa del telaio” non rischia di rimanere inutilizzata, anzi, si intende proseguire con i lavori. «Ad oggi è ancora in corso di esecuzione il primo lotto funzionale (per questo la casa si trova in un'area di cantiere) e la fine lavori, dopo una proroga concessa alla ditta per difficoltà legate al reperimento dei materiali, è prevista per la fine di maggio del 2023. - afferma la sindaca Alice Chanoux - L'ecomuseo non è stato abbandonato, ma si trova appunto in un’area di cantiere e per questo è chiuso. È comunque intenzione dell'Amministrazione proseguire con il restauro della “Casa del telaio” e reperire i fondi necessari per il secondo lotto (circa 400mila euro)». «Ad oggi, è ancora da redigere la progettazione definitiva-esecutiva dell'opera e comunque finché non sarà concluso il primo lotto non potrà essere avviato il secondo. - aggiunge la Sindaca - Per questi motivi, essendoci un'oggettiva incertezza sui tempi, si è scelto di non prevedere ancora un finanziamento a bilancio per il secondo lotto. Va però ricordato che lo stesso bilancio potrà essere oggetto di variazioni nel corso dell'anno, anche eventualmente utilizzando avanzo di amministrazione a seguito dell'approvazione del rendiconto. È tra l'altro intenzione dell'Amministrazione verificare la possibilità di accedere ai fondi regionali per il restauro dei beni culturali. Per quanto riguarda l'intervento al mulino, in primavera l'impresa interverrà per le sistemazioni finali dell'opera, pulendo e ripristinando ove necessario».