Chalet Blanc, a Breuil Cervinia l’edificio che reinterpreta l’architettura di montagna
Nel panorama a volte esteticamente discutibile dell’architettura di Breuil Cervinia, spuntano - e per fortuna - lodevoli eccezioni. E’ il caso della nuovissima struttura di accoglienza turistica denominata Chalet Blanc, un sogno divenuto realtà di una coppia di quarantenni residenti a Varese ma da sempre innamorati del Breuil, che recentemente è stata addirittura oggetto di un servizio sulla famosa rivista Domus. Si tratta di Ileana Palermo e di suo marito Tiziano Baretti: lei titolare di un’accademia di danza, lui commercialista. «Nulla a che fare con il turismo, eppure abbiamo voluto lanciarci in questa avventura! - racconta Ileana Palermo con un entusiasmo contagioso - Mio marito Tiziano, con il suo lavoro, è venuto spesso a contatto con persone che fanno investimenti interessanti e ci siamo chiesti: “Perché non farlo anche noi? E perché non investire in Italia?”. Così abbiamo acquistato un terreno al Breuil davanti al campo sportivo e al parcheggio comunale, a 50 metri dalla via pedonale, e abbiamo costruito la casa in 1 anno e 6 mesi. Certo, il periodo non è stato facile perché la posa delle fondamenta risale a maggio del 2019 e aperto - si fa per dire - il 1° novembre del 2020, proprio a cavallo dello scoppio della pandemia.»
Il progetto per il piccolo chalet sostenibile ai piedi del Cervino è stato curato dallo studio LCA di Luca Compri di Varese. «L’edificio è realizzato con una struttura prefabbricata in legno e reinterpreta in chiave contemporanea le vecchie baite del territorio alpino. - spiega proprio l’architetto Compri - Il volume della casa si caratterizza per la copertura a “M”; la scelta compositiva è un omaggio allo skyline e alla maestosità delle vette che coronano la valle e rappresenta il tentativo di avviare un dialogo diretto con la meraviglia della natura circostante. La linea spezzata della copertura viene ripresa, in pianta, dal perimetro dei balconi, creando un disegno organico nel suo insieme.”
I prospetti sono trattati in modo diverso tra loro, a seconda dell’orientamento e delle funzioni interne all’edificio: a sud si aprono le finestre delle camere e le ampie vetrate degli spazi conviviali presenti all’ultimo piano. A nord-ovest, a protezione del clima rigido, i fronti sono decisamente più chiusi, privi di grandi aperture; su questi lati le pareti si distinguono per la costolatura ritmica realizzata con travi di legno verticali, le finestre e le rispettive cornici hanno dimensioni variabili e si aprono in maniera più libera e asimmetrica inquadrando gli scorci del paesaggio. Infine, la facciata orientale è riconoscibile per la grande loggia del piano mansardato e la rispettiva cornice che ne perimetra i contorni.
La struttura in legno del fabbricato poggia su uno zoccolo in muratura finito esternamente con pietra posata a secco: il basamento che corrisponde al piano seminterrato, oltre ad ospitare un trilocale, è destinato a garage, locale tecnico e deposito sci. L’accesso alla parte ricettiva avviene sul lato nord al primo livello: immediatamente si viene accolti da un piccolo soggiorno che funge anche da hall; allo stesso piano troviamo da un lato una prima camera da letto e dall’altro uno spazio destinato al benessere degli ospiti, un’area a diretto affaccio sul giardino e sull’ampio solarium pavimentato in pietra.
Il piano superiore è destinato esclusivamente all’accoglienza con la presenza di 4 camere da letto, tutte provviste di bagno e di grandi finestre esposte a meridione, mentre l’ultimo piano è caratterizzato da ampie vetrate che affacciano sullo spettacolare paesaggio che circonda la struttura; in questo spazio sono collocati il soggiorno, la sala da pranzo, la cucina e un grande camino con seduta in pietra e canna fumaria rivestita in ferro grezzo; sul lato est una loggia coperta è destinata a spazio conviviale, di lettura e contemplazione.
«L’architettura ha un’anima sostenibile, lo chalet è stato costruito utilizzando perlopiù materiali naturali provenienti da fonti rinnovabili, primo tra tutti il legno; ha consumi ridotti e bassissime emissioni di Co2. - sottolinea l’architetto Luca Compri - Il tentativo è stato di lavorare ponendosi come obiettivo quello di realizzare un edificio in stretto dialogo con le montagne, che custodisse al suo interno spazi domestici e accoglienti; ambienti con un alto grado di comfort, realizzati con materiali naturali ed ecologici.»
«Volevamo che i nostri ospiti potessero godere del calore di una casa lussuosa ma con i servizi di un hotel. - conclude Ileana Palermo - Il progetto degli spazi interni è stato direttamente seguito da noi, con una grandissima cura dei dettagli. A giudicare dai commenti di chi ha vissuto lo chalet, il nostro obiettivo è stato raggiunto. Finora è stato affittato in particolare da stilisti e da persone che lavorano nell’ambito della moda per dei servizi fotografici.»