Châtillon, a 14 anni aggredita dal branco di coetanee e filmata
La madre di una ragazzina di 14 anni, ha denunciato ai carabinieri l’aggressione subita dalla figlia. Secondo quanto riferito dalla donna, la ragazzina il pomeriggio di giovedì scorso, 16 maggio, è stata picchiata all’interno del parcheggio dell’autostazione di Châtillon da un gruppo di coetanee, mentre alcuni ragazzi riprendevano la scena con il cellulare. Il video, in cui si vede la quattordicenne mentre viene colpita, è poi stato postato sui social ed è diventato virale. Le condizioni della vittima - che si è recata in Pronto Soccorso con un dolore alla testa - non sarebbero gravi. La donna ha raccontato che la figlia aveva un appuntamento con un’amica, forse per chiarire un’incomprensione legata alla simpatia per un ragazzo. Ma, quando è arrivata, quest’ultima ha iniziato a picchiarla e assieme a lei c’erano altre ragazze. «Erano 6 contro mia figlia, e i maschi stavano a riprendere l’aggressione» ha riferito la madre. Le ragazzine coinvolte erano tutte conosciute dalla vittima e dalla sua famiglia. «Il migliore amico di mia figlia - ha aggiunto la madre - non è riuscito a fermarle, perché è stato minacciato dai maschi presenti, e poi scappato e ha chiesto aiuto. Sono sconvolta per quanto è accaduto, sono cose gravi. Noi sappiamo esattamente chi è stato». Gli atti sono stati trasmessi alla Procura per i minorenni di Torino. L’accaduto è stato denunciato dalla madre della giovane picchiata anche con un post sui social in cui si rivolge direttamente agli aggressori, chiedendo loro: «Prima di fare del male a mia figlia, avete mai pensato che, dietro a questa ragazza, c’è una famiglia che l’ha cresciuta con tanti sacrifici? E mentre vi divertivate a riprenderla nel video e deriderla mentre veniva colpita, avete mai pensato che quel video sarebbe stato visto dalla madre, dal padre e da tutta la sua famiglia? Avete mai pensato che toccare la figlia ad una madre vi costerà molto caro? Non credo abbiate pensato! Ma ci penso io! Questa è una promessa, di una madre che non ha chiuso occhio pensando a ciò che è stato fatto a sua figlia».