Cervino CineMountain, l’Oscar del cinema di montagna al film «An accidental life» della regista Henna Taylor

Cervino CineMountain, l’Oscar del cinema di montagna al film «An accidental life» della regista Henna Taylor
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Scalata, sfidata, sconfitta e vincente, malata e tutelata, suonata e degustata. La montagna è stata l’assoluta protagonista del XXVI Cervino CineMountain, il festival internazionale del cinema di montagna che si è chiuso nella serata di sabato scorso, 5 agosto, con la cerimonia di premiazione nella suggestiva e gremita piazzetta delle Guide di Valtournenche.

A chiudere gli appuntamenti con le matinées, sempre in piazza e in collaborazione con La Vagues, è stato il vino, quello eroico, prodotto oltre i 1000 metri da vignaioli animati dalla passione, che con impegno sfidano le difficolta? di produrre in condizioni a volte estreme. Protagonista d’eccezione, davanti ad un pubblico numerosissimo, Edoardo Raspelli, volto storico del giornalismo enogastronomico, conduttore per ventuno anni del programma tv di successo Mela Verde su Canale 5, e uno dei piu? celebri e storici critici gastronomici italiani. Con umorismo, conoscenza ed esperienza ha raccontato le eccellenze del territorio valdostano, in una interessante chiacchierata con Giulio Moriondo, studioso e vignaiolo valdostano, creatore dell’azienda ViniRari, lo scrittore e attore di cinema e teatro Giuseppe Cederna, e Ilaria Bavastro, vignaiola e fondatrice di Le Vieux Joseph.

Ma è stata un’edizione ricca di emozioni quella che si è chiusa sabato a Valtournenche, iniziata con «Le otto montagne«, raccontato da Alessandro Borghi, protagonista del film successo mondiale insieme a Luca Marinelli. Negli 8 giorni di festival sul palco si sono alternati alcuni tra i maggiori conoscitori del mondo delle Terre Alte, da Marino Giacometti a Bruno Brunod, gli alpinisti Hervé Barmasse, Anna Torretta, Edu Marin, François Cazzanelli, Yannik Graziani, Emrik Favre, Stefano Stradelli e Rinaldo Carrel, e poi l’attore Giuseppe Cederna, protagonista di «Mediterraneo», i giornalisti Linda Cottino e Marco Albino Ferrari, conduttore storico di Melaverde, il funambolo Nathan Paulin e tanti altri.

I vincitori della XXVI edizione del Cervino CineMountain

Il film americano «An accidental life» si aggiudica quest’anno l’Oscar del cinema di montagna, il Grand Prix des Festivals Conseil de La Vallé, assegnato alla migliore tra le opere vincitrici dei principali Festival di settore. Il documentario della regista Henna Taylor è un ritratto profondamente personale e vulnerabile di Quinn Brett, un'ambiziosa arrampicatrice da record che si sforza di dare un significato alla sua tragedia. Mentre era all'apice della sua carriera atletica, l'alpinista e velocista ha vissuto uno degli incidenti più traumatici nella storia dell'arrampicata su roccia, che la lascia paralizzata dalla vita in giù e la costringe a mettere in discussione la sua identità e la sua comunità.

Motivazioni: «Una storia di determinazione e coraggio. Una tragedia che potrebbe fermare la scalata verso il successo della protagonista. Ma che offre anche una nuova visione del suo futuro e della sua nuova identità. Per la delicatezza e l’attenzione con la quale il regista affronta questa storia di fragilità, il premio va a An Accidental Life».

Menzione speciale a «The last mountain» dell'inglese Chris Terrel, drammatico racconto della storia dell'alpinista britannico Tom Ballard, scomparso insieme a Daniele Nardi mentre tentavano di salire il Nanga Parbat Gli altri riconoscimenti: premio Montagne del mondo a «The mountains» del danese Christian Einsh›j (menzione speciale a «Mountain man» di Arun Bhattara), premio Montagne d'Italia a «Carne et ossa» di Roberto Zazzara; premio Montagne tout-court per il miglior cortometraggio al film di animazione spagnolo «Egoland», di Ignasi López Fàbregas (menzione speciale a «Footsteps», il nuovo film con Manu Delago); premio Sony per la miglior fotografia a «Náttúrubönd» dei registi Sven Peetoom, Gríma Irmudóttir, Jonathan Damborg; premio Cai a «Peaks of energy» di Matteo Forzano, Damiano Levati e Matteo Vettore che racconta la spedizione valdostana in Pakistan nell'estate 2022; premio del pubblico Grand Prix Circuit al film russo «Life of Ivanna» di Renato Borrayo Serrano.

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