Cervino CineMountain, assegnati gli Oscar del cinema di montagna
Si è chiusa la XXV edizione del Cervino CineMountain, il Festival Internazionale del cinema di montagna che anche quest’anno ha assegnato gli Oscar di settore e i riconoscimenti per le categorie in concorso.
Il Grand Prix des Festival-Conseil de la Vallée, assegnato alla migliore tra le opere vincitrici dei principali Festival di settore, va al film americano «After Antarctica» di Tasha Van Zandt, pluripremiata regista, direttrice della fotografia e produttrice statunitense, nominata agli Emmy Awards per «Guns in America». Il film racconta il viaggio lungo una vita del leggendario esploratore polare Will Steger. La prima epica traversata dell'Antartide su slitte trainate da cani, compiuta nel 1989 per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sull’emergenza ambientale. Il film vince anche il Premio del Pubblico e il Premio del Pubblico Grand Prix Circuit, il più votato tra i Grand Prix proiettati nel circuito itinerante del Festival a Chamois e La Magdeleine.
Menzione speciale all’italiano «La casa rossa» di Francesco Catarinolo, una produzione italo-danese che racconta la sfida nella terra degli Inuit di Robert Peroni, ex esploratore altoatesino, che trent'anni fa ha lasciato tutto per trasferirsi nella Groenlandia orientale fondando “La Casa Rossa”, un rifugio che offre lavoro alla gente del posto, rimasta senza niente e con un futuro incerto.
Al suo primo film, è la vietnamita Diem Ha Le (classe ’91) ad aggiudicarsi il Premio Montagne del Mondo, per il miglior film straniero, con «Children of the mist» uno spaccato su una delle tradizioni della sua minoranza etnica, che vive tra le montagne del Paese: il «rapimento della sposa».
Miglior film italiano (Premio Montagne d’Italia) è «Lassù», di Bartolomeo Pampaloni, il seducente ritratto di un eremita, Isravele, muratore semianalfabeta, che vive da vent’anni in solitudine, sulla cima di una montagna, lontano da una Palermo caotica e priva di spiritualità. Ha abbandonato la propria famiglia, per dedicare la vita a Dio e costruire un tempio, sulle rovine di un osservatorio abbandonato ma la modernità, sottoforma di un centro commerciale alle falde del monte, minaccia la sua pace.
Vince il Premio Montagne tout-court, per il miglior cortometraggio, «Nest» di Hylnur Pálmason, regista del capolavoro “Godland”. Il suo corto è una finestra sulla vita familiare, che strizza l'occhio al cinema delle origini: tre fratelli costruiscono insieme una casa sull’albero, sperimentando la bellezza e la brutalità delle stagioni, così come i conflitti e i momenti di gioia vissuti in comune.
È una pellicola sugli effetti del cambiamento climatico ad aggiudicarsi il Premio Sony per la miglior fotografia: il canadese «Geographies of solitude», di Jacquelyn Mills: un viaggio, giocoso e irriverente, alla scoperta del ricco ecosistema di Sable Island e della sua “custode” Zoe Lucas, biologa e ambientalista che ha vissuto per oltre 40 anni in questo remoto frammento di terra nell’Oceano Atlantico.
«Torn», di Max Lowe, vince il Premio Cai per il miglior film d’alpinismo, arrampicata, esplorazione. Il regista, figlio del leggendario scalatore statunitense Alex Lowe, ne racconta la straziante scomparsa e l’impatto sulla vita dei suoi cari. Dopo che il padre perse la vita in una valanga sullo Shishapangma, il suo migliore amico e compagno di arrampicata Conrad Anker, sopravvissuto alla tragedia, si innamorò e sposò sua moglie Jennifer. Oggi, Max, il figlio regista di Alex, cerca di comprendere la figura di suo padre e le relazioni della sua famiglia.
La menzione speciale va a «Mattherorn The Big Wall» di Ai Nagasawa, il film che racconta la grande impresa alpinistica realizzata sulla parete sud del Cervino da François Cazzanelli, Emrik Favre e Francesco Ratti.
Il cambiamento climatico è al centro anche di «Il seme del futuro» film vincitore del Premio Film Commission VdA. La regista Francesca Frigo segue il ritorno dello scienziato Giorgio Vacchiano nei boschi della sua infanzia, in Valle d’Aosta, spinto dalla volontà di studiare gli effetti del global warming sulle foreste alpine.
Per la nuova sezione CineAdrenaline il pubblico premia il francese «Alpine Trilogy» di Damien Largeron, Brian Mathé, Morgan Monchaud, con il famoso scalatore belga Nicholas Favresse e il suo compagno di cordata Sébastien Berthe: insieme intraprendono l’ardua sfida di completare la trilogia delle Alpi.
Tornato quest’anno il Premio CineMountain Kids, i film di animazione votati dai più piccoli che quest’anno hanno scelto «PiroPiro» il libero uccellino che incontra Dalle, chiusa in gabbia in un negozio di fiori.