Cervinia piange Angelo Fumagalli, imprenditore edile con la passione del golf

Cervinia piange Angelo Fumagalli, imprenditore edile con la passione del golf
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Ha lasciato un’impronta indelebile nelle persone, facendosi ben volere da tutti. E’ stato un vero imprenditore, che ha spronato anche altri a diventarlo, e aveva una grande passione per lo sport, i viaggi e soprattutto per il golf. Angelo Fumagalli è deceduto a Torino giovedì 27 gennaio scorso; dopo il funerale celebrato sabato 29, una Messa di commiato è in calendario a Breuil-Cervinia mercoledì 9 febbraio alle 10.30. Le sue ceneri riposeranno nel cimitero di Valtournenche.

La sorella Gera - classe 1940 - lo ricorda come una persona generosa che, se poteva, aiutava le persone, ne intravedeva le potenzialità e cercava di orientarle con i giusti consigli. «Siamo una grande famiglia - racconta Gera Fumagalli - Angelo è nato a Torino il 14 dicembre 1931, aveva due sorelle gemelle più grandi di un anno, già mancate, Maria e Caterina, me e una più piccola, Giorgina del 1943. Quando è andato via di casa accettando un lavoro a in Valle d’Aosta, noi due eravamo ancora bambine». Nel 1950 Angelo si è diplomato geometra a Torino e da lì si è subito trasferito a Saint-Vincent per andare a lavorare alla miniera di amianto. Da quel momento ha sempre mantenuto una passione per la Valle d’Aosta e tornava a Torino per andare a trovare le sorelle e la famiglia, ma non vedeva l’ora di rientrare tra le montagne. «Viveva in una stanza in affitto sopra una latteria e disegnava sempre villette, sia per passione sia per richieste di lavoro. - continua la sorella Gera Fumagalli - La sua attenzione era stata colpita dalle baite rurali in legno e in pietra. E’ stato grazie al fatto che mia madre Angela Solinas, di origini sarde, ha creduto in lui e in questo suo talento che è diventato imprenditore edile».

Ha conosciuto Fulvia Pasquali, che lavorava ad Aosta ed era di Villeneuve, e l’ha sposata il 16 giugno 1958. Andando a sciare a Breuil-Cervinia, nel 1960 ha acquistato dei progetti approvati per la realizzazione di condomini e, da lì in poi, ha iniziato a costruire parecchie case della nota località sciistica, in quegli anni in pieno boom economico e turistico. Si è anche occupato di impianti di risalita, rinnovando una parte di quelli del Cretaz, che ha seguito finché non sono stati acquistati dalla Cervino Spa. In seguito, ha potuto dedicarsi alla sua passione per il golf, sia a Cervinia sia a Garlenda in Liguria, dove è stato presidente del club per due mandati, progettando nuove buche e lasciando anche lì un ottimo ricordo, perfino tra i giovani che lo chiamavano tutti “zio”.

Chi lo ha conosciuto ricorda che sapeva farsi rispettare perché era il primo che rispettava gli altri e si trovava a suo agio con tutti, dagli operai agli ospiti vip del club. Era un trascinatore e un entusiasta, decisamente un uomo d’azione. A Garlenda ha acquistato nel 1974 una casa proprio per la sua vicinanza al golf e vi si è trasferito negli anni della pensione, tornando a Breuil Cervinia d’estate. Amava gli sport - oltre al golf e allo sci, anche le scalate e le pedalate in bicicletta - e i viaggi, che ha compiuto spesso anche con la moglie. In particolare, lo appassionava l’Africa, che nel 1972 aveva percorso da Tunisi a Dakar insieme al cognato e amico Rino Zanella, affittando due auto 128 rally, senza un supporto logistico e in modo spesso avventuroso.

Ha avuto la sfortuna di perdere il 4 novembre 2020 la moglie, compagna di una vita, che riposa nel cimitero di Valtournenche. Non hanno avuto figli, ma i figli degli amici sono diventati un po’ anche i loro. Le due sorelle minori sono rimaste con lui a Garlenda dopo la morte della moglie fino a maggio 2021 per poi portarlo con sé a Torino, dove ha vissuto fino al decesso.

Sono tante le attestazioni di profonda stima e di affetto ricevute dalla sorella Gera. Tra queste, le parole della rappresentanza della Cervino Spa, che ha partecipato al funerale, dicendo che la comunità di Breuil Cervinia gli deve tanto, una lettera dell’operaio Piero Barmasse ricolma di affetto e riconoscenza, e le parole di Sandro Perucca di Saint-Vincent che ha riconosciuto che, se non fosse stato per gli incoraggiamenti di Angelo, non avrebbe mai deciso di aprire una propria ditta di impianti idraulici.

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