Centro Etnologico Canavesano: presto una Cittadella della cultura popolare

Centro Etnologico Canavesano: presto una Cittadella della cultura popolare
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Due delle realtà storico-culturali più attive del territorio, il Coro Bajolese e il Centro Etnologico Canavesano - Cec, fondate rispettivamente nel 1966 e nel 1975, dopo la fusione delle rispettive associazioni in un’unica entità nel settembre dell’anno scorso, hanno eletto Manuela Boldrino, compagna del corista Tiziano Giacchero, quale presidente del gruppo. Alla sua nomina è affiancata quella del nuovo consiglio direttivo, nelle persone del maestro Amerigo Vigliermo (presidente onorario e fondatore del Coro) e dei consilieri Sergio Cossettini, Gian Franco Billia, Marco Bergonzi, Valter Deandreis e Gianni Viglermo, presidente uscente prima della fine del mandato a causa di motivi di lavoro.

Alla presenza dei sindaci di Borgofranco d’Ivrea Fausto Francisca e di Quincinetto Angelo Canale Clapetto, da sempre forti sostenitori delle 2 associazioni, la neo presidente Manuela Boldrino ha esposto la sua intenzione di radunare a Baio Dora i primi cittadini di 72 Comuni canavesani con lo scopo di proporre loro di diventare soci dell’ente, in vista dell’ambizioso progetto di costituire una Cittadella della cultura popolare canavesana che possa diventare, con il tempo, editore dell’immenso patrimonio documentaristico, audio e video custodito nell’archivio del Cec. Un’impresa di vasto respiro, già cominciata con il valido apporto da sempre fornito dalle comunità del circondario, preziose nel reperire testimonianze, memorabilia, ricordi e reperti di valore etnografico.

«Proprio perché il nostro lavoro di raccolta e catalogazione del retaggio storico-culturale delle nostre terre è sempre stato pensato non per noi stessi ma per ogni comunità coinvolta - evidenzia Amerigo Vigliermo - tutta la documentazione ora in nostro possesso andrà restituita alle comunità stesse, nella forma e nel supporto più adatto, ancora da valutare. Pensiamo a una serie di pubblicazioni specifiche e incentrate su ogni Comune coinvolto nella nostra ricerca». Un’iniziativa che vede in Manuela Boldrino, prima donna a rivestire tale carica, un’ideale promotrice, avendo già in passato curato la pubblicazione di ogni iniziativa dell’ente e supervisionato i rapporti con le Amministrazioni comunali interessate a ogni manifestazione inerente il recupero della tradizione storico e culturale dei Comuni canavesani. «Siamo ben consapevoli dell’importanza del nostro passato e del patrimonio inestimabile che è stato costruito grazie alla passione e all’immenso lavoro svolto da decenni da persone straordinarie» evidenzia Fausto Francisca.

Il Cec, nato quasi 50 anni fa, si è prefisso come scopo la ricerca e la catalogazione delle testimonianze scritte e orali della cultura popolare canavesana, forte di un archivio che contempla migliaia di immagini, registrazioni sonore e video dedicati allo studio dei fenomeni in sviluppo di ogni etnia. Tra i suoi più importanti progetti divulgativi vi è stata “Canti Opera Omnia”, un’eredità culturale di tutto rispetto, presentata anche alla Camera dei Deputati a Roma, lo scorso maggio.

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