Centro autonomista, adesso è ufficiale «Piede in due scarpe»

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«Un innovativo cantiere politico, promosso da soggetti autonomisti, liberaldemocratici e riformisti della Valle d'Aosta che si pongono al “centro” del panorama politico valdostano e che hanno lo scopo dichiarato di rendere maggiormente attuale e concreta l'Autonomia valdostana».

Ad aderire al progetto - dettagliato in un documento diffuso mercoledì scorso, 23 ottobre - sono Pour l'Autonomie, Rassemblement Valdôtain, La Renaissance Valdôtaine, Stella Alpina e l'associazione culturale Evolvendo, che «si impegnano ad un lavoro coordinato e collegiale, finalizzato alla costruzione di un progetto politico autonomista di centro, liberaldemocratico e riformista per la comunità valdostana che contenga obiettivi, risorse e tempi realistici ed efficaci».

«La nostra Autonomia - si legge - ancora oggi rappresenta la via maestra grazie alla quale poter accrescere le possibilità, gli spazi di libertà ed il benessere dei cittadini valdostani».

«Appare quindi necessario - prosegue il documento - affrontare la sfida che ci si presenta per dare un rinnovato slancio alla nostra Regione per costruire un efficace e creativo modello di autogoverno che sia autorevole interlocutore dello Stato italiano e dell'Europa». Il nuovo centro propone quindi di «portare fuori dai palazzi la politica e cercare di coinvolgere nuovamente tutti i cittadini valdostani, tra cui anche chi critica l'attuale politica, ma ne sta lontano, pur volendo esprimere il proprio contributo di esperienza, pensiero e azione per la crescita civile e culturale della nostra regione; fare appello, in particolare, alle giovani generazioni ed alle donne che, pur rappresentando una larga parte della nostra comunità, sono ancora oggi ai margini dei processi di partecipazione e decisione».

Un cantiere aperto da tempo, ma ad accelerare i lavori è stato ancora una volta Bruno Milanesio, il veterano della politica valdostana. Un cambio di marcia che ha preso in contropiede diversi esponenti di vertice dei partiti e movimenti coinvolti nell’operazione, che magari avrebbero preferito prima riprendere in mano, per esempio, la trattativa sulla legge elettorale.

Tutt’altro che tenero il commento del centrodestra valdostano affidato ieri a una nota: «Un cantiere politico talmente 'innovativo' da ricomprendere al suo interno, allo stesso tempo, forze politiche sia di maggioranza che di opposizione in Consiglio Valle». «Delle due l'una: o Rassemblement Valdôtain decide di aderire alla linea politica di Pour l'Autonomie e Stella Alpina, andando così a rimpolpare i numeri della maggioranza regionale, oppure Pour l'Autonomie e Stella Alpina decidono di aderire alla linea politica di Rassemblement Valdôtain, facendo così mancare i numeri all'attuale maggioranza. Troppo facile mantenere il piede in due scarpe, criticando la giunta da un lato e facendone parte con addirittura due assessori dall'altro».

«I valdostani, mai come in questo momento», hanno bisogno «di progetti seri, coerenti e credibili e non di cartelli elettorali utili probabilmente soltanto alla rielezione di qualche solito noto, che magari già ambisce a diventare l'ennesimo ago della bilancia di cui la nostra regione non ha certo bisogno» conclude la nota.

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