“Centinaia di agnelli e capretti in esubero I supermercati ci aiutino acquistandoli”
L’emergenza Covid-19 non risparmia nessun settore in Italia, quindi anche in Valle d’Aosta, mettendo in crisi l’intero sistema della filiera agroalimentare. E nella nostra regione l’emergenza colpisce pure il settore ovicaprino.
L’Arev - Association Régionale Eléveurs Valdôtains ha, quindi, lanciato nei giorni scorsi un appello ai valdostani e alla grande distribuzione rivolto all’acquisto di questi prodotti da proporre alla propria clientela.
«Il momento è difficile per tutti - sottolinea il presidente dell’Arev Dino Planaz - e gli allevatori sono molto preoccupati per il perdurare del blocco delle attività con la difficoltà di vendere agnelli e capretti. Dunque, invitiamo i consumatori a comprare i prodotti del territorio e a contattare le macellerie e gli allevatori che hanno un punto vendita e che sono elencati sul nostro sito www.carnevaldostana.it. Così come accade già per le carni bovine, l’Arev gestisce un disciplinare di etichettatura finalizzato a garantire il consumatore attraverso la certificazione del marchio “Arev Carne Valdostana”».
«Lavoriamo tutti con alberghi, ristoranti e qualche macelleria, ma quest’anno - spiega Davide Morzenti, presidente della sezione ovicaprina dell’Arev - c’è stato il crollo pressoché totale della richiesta del nostro prodotto. Abbiamo un esubero di molte centinaia di agnelli e capretti e non sappiamo cosa farne, a chi venderli. Il nostro è un settore che è già in crisi di per sé e che fa emergere una realtà che nessuno avrebbe mai pensato di vivere! Anche per noi la situazione non è rosea e siamo in difficoltà, quasi in ginocchio. Ma qualcosa si sta muovendo, perché proprio un paio di giorni fa la grande distribuzione ha accolto favorevolmente il nostro invito. Quindi già dalla prossima settimana qualcosa sarà presente nei banconi della carne valdostana. Speriamo nella risposta dei cittadini che, comprando la nostra carne a chilometri zero, oltre ad acquistare carne di alta qualità ci aiuteranno ad affrontare questo difficile periodo».
L’agricoltura non può fermarsi
I primi segnali negativi della crisi in atto è anche il mancato ritiro dei vitelli o degli animali a fine carriera e la chiusura di molti agriturismi. Quello che al momento preoccupa sarà la contrazione generale del mercato nei prossimi mesi di settembre e ottobre. Oggi, però, l’agricoltura non si può fermare in quanto legata ai cicli produttivi e, soprattutto, perché gli agricoltori sono indispensabili per produrre il cibo da fornire alle catene distributive alimentari.
A questo proposito, sono stati prorogati fino al 15 giugno i permessi di soggiorno per il lavoro stagionale in scadenza dal 31 gennaio al 15 aprile. Lo fa sapere il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che spiega l’importanza «di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese proprio con l’inizio della stagione di raccolta nelle campagne e impegnati costantemente nella custodia degli animali».
Il provvedimento era stato richiesto al Governo per «sopperire alla mancanza di manodopera stagionale in agricoltura e non pregiudicare le forniture di generi alimentari a negozi e supermercati».
Secondo il presidente di Coldiretti Valle d’Aosta Alessio Nicoletta e il direttore Elio Gasco «l’attuale situazione rischia di generare una carenza di manodopera nel mondo agricolo che renderebbe difficile il raccolto ed il lavoro zootecnico. Attività che non possono fermarsi, sia perché le colture vanno seguite e gli animali curati, sia perché la fornitura di generi alimentari è un bene primario e di assoluta necessità».
di sostituzione degli allevatori
Continua la ricerca dell’Arev di persone da inserire in un servizio di sostituzione per gli allevatori che si trovassero nella situazione di isolamento conseguente a positività a Covid-19 e che, quindi non potessero svolgere la loro attività a causa di provvedimenti restrittivi in conseguenza di ordinanze dell’Autorità competente. Gli interessati possono contattare i numeri telefonici 0165 34510 oppure 338 9246920.