Castello di Introd, adesso il presidente Erik Lavevaz attende gli esiti delle indagini della Procura di Aosta
«Non è stato possibile esercitare il diritto di prelazione» sul castello di Introd «perché c'erano presunti vizi di forma». Lo sostiene il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, che nella mattinata di mercoledì scorso, 11 maggio, ha risposto a un'interrogazione di Chiara Minelli (Progetto Civico Progressista) in Consiglio Valle. Chiara Minelli chiedeva conto del mancato acquisto del maniero, all'imbocco delle valli del Gran Paradiso, oggetto di una compravendita tra privati. Gli attuali proprietari, la famiglia Caracciolo di Brienza, hanno firmato un atto di compravendita a marzo a favore della società milanese di mediazione immobiliare Sag1985, per 4,8 milioni di euro.
«Rimane, nel caso in cui la compravendita non andasse a buon fine, che il Consiglio decida di trattare a trattativa privata con la proprietà e valutare l'acquisto diretto del bene» aggiunge Erik Lavevaz.
La Regione aveva commissionato - all’architetto Luciano Bonetti - una perizia sull'immobile, valutato «per un valore di oltre 6 milioni di euro» spiega Erik Lavevaz. L'Amministrazione regionale ha presentato un esposto in procura sulla compravendita perché «sono emerse delle presunte criticità sull'iter. Al momento c'è un'indagine della Procura rispetto all'atto di compravendita sottoscritto nel mese di marzo, rimaniamo in attesa» conclude il Presidente.
Non soddisfacendo Chiara Minelli: «I cittadini che ci ascoltano e i pubblici amministratori, che sono i più interessati a questa vicenda, si aspettavano una risposta più chiara. Tutta la questione non è stata gestita in maniera trasparente. Non c'è stata alcuna comunicazione della segnalazione alla procura, di cui abbiamo appreso dai giornali».