Casinò, il Coronavirus ha dimezzato gli incassi Pressioni sul governo per sollecitare la riapertura

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Le 3 Case da Gioco italiane si stanno muovendo in modo coordinato di fronte alla crisi causata dalla lunga e forzata chiusura: in un documento comune, chiedono al Governo e al Parlamento di mettere in atto, «ragionevolmente entro metà gennaio, interventi urgenti di ristoro e una rapida riapertura per evitare il tracollo».

«Esistono ampie garanzie di sicurezza facilmente verificabili dalle autorità sanitarie - segnala l’assessore regionale alle Partecipate Luciano Caveri - e tutte le misure già previste sono una garanzia. È ora di far ripartire le attività e per questo abbiamo deciso un fronte unico, Saint-Vincent, Venezia e Sanremo, con precise richieste congiunte».

«Chiediamo al Governo e al Parlamento - aggiunge l’assessore Caveri - il formale avvio dell’iter per il riconoscimento a favore dei Casino di specifici ristori commisurati alla reale perdita di fatturato, di standardizzare l’accesso alla Cassa Integrazione per la salvaguardia dei lavoratori delle Case da Gioco, di prevedere una revisione dell’impianto impositivo a loro carico, segnatamente una riduzione dell’imposta sugli spettacoli-ISI e una riduzione proporzionale della tassa di concessione governativa, nonché un nuovo classamento del rischio dell’attività del gioco d’azzardo all’interno di strutture controllate e monitorate come i Casino pubblici per consentirne una tempestiva riapertura».

Incasso dimezzatoL’emergenza sanitaria naturalmente ha inciso pesantemente sui numeri del Casino di Saint-Vincent, che è rimasto aperto solo per 5 mesi e mezzo. Attualmente per esempio - dopo la serrata della scorsa primavera - è chiuso dalla fine di ottobre. E così gli introiti si sono praticamente dimezzati, pari a 29.677.626 euro. Gli incassi dei tavoli sono di 11.940.364 euro e quelli delle slot ammontano a 17.737.262 euro. Gli ingressi peraltro sono 170.775 (meno 39,39 per cento). Nella tabella sopra il titolo, l’andamento degli incassi negli ultimi 25 anni.

«Ho apprezzato il lavoro portato avanti dalla politica per sollecitare la riapertura delle Case da Gioco. - afferma Filippo Rolando (foto) amministratore unico del Saint-Vincent Resort & Casino - Per quanto riguarda il personale, i dipendenti sono in cassa integrazione in una percentuale che varia tra il 95 e il 98 per cento, a seconda delle settimane. Certo, gli incassi sono dimezzati, però grazie alla ristrutturazione aziendale che ha consentito di comprimere i costi, possiamo dire che l’equilibrio finanziario è garantito. Certo, a queste condizioni non potrà esserlo per sempre: la riapertura diventa di giorno in giorno sempre più importante».

Ugl, lascia Walter Zampa

«Lascio per motivi strettamente personali, che non c'entrano nulla con il sindacato». Con queste parole Walter Zampa, dipendente del Casino, spiega la sua decisione di dimettersi dalla carica di segretario regionale del sindacato Ugl.

«Si tratta di un semplice stop, è arrivato il momento in cui voglio staccare la spina dal sindacato: tutto questo in totale serenità. senza alcun conflitto interno. Mi accingo a fare altre cose, per cui il tempo che regalo al sindacato non avrebbe più potuto essere quello di prima».

Quanto al futuro del sindacato Ugl, fortemente rappresentativo al Saint-Vincent Resort & Casino, «Auspico che chi prenderà il mio posto sia una persona giovane, piena di voglia e di volontà, come pure consapevole che fare sindacato, oggi, è veramente difficile. Non solo a causa della pandemia, che rende il momento complicato, ma anche per quanto attiene alla gestione dei rapporti tra lavoratori e aziende. Mi auguro che l'Ugl trovi un sostituto che apporti nuova linfa e nuova forza».

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