“Case a 1 euro” a Oyace Disponibilità alla cessione parziale di sei fabbricati
Sei fabbricati potrebbero presto essere messi in vendita a Oyace al prezzo simbolico di 1 euro. Sono i primi risultati del progetto “Case a 1 euro” promosso dall’Amministrazione comunale allo scopo di fare incontrare 2 interessi convergenti: da un lato i proprietari stanchi di pagare tasse per vecchi ruderi e di temere che prima o poi un muro crolli in testa a qualcuno; dall’altra possibili acquirenti in cerca di un affare per ristrutturare un immobile in un paese caratterizzato da una natura incontaminata. «Si tratta di 6 fabbricati per i quali abbiamo avuto la disponibilità a parziali cessioni, nel senso che - per vari motivi - non tutti i comproprietari hanno ancora ceduto la loro parte. - spiega il sindaco di Oyace Stefania Clos - Vi sono alcune situazioni particolari: ad esempio, persone emigrate da Oyace e defunte da tempo, di cui non si conoscono eredi. In questi casi, stiamo cercando di capire la procedura più corretta e più snella perché si possa arrivare alla cessione anche di queste porzioni di fabbricato. Stiamo facendo delle verifiche con l’aiuto degli uffici regionali che ci stanno dando una grossa mano».
«Inoltre, su richiesta di alcuni proprietari che avevamo incontrato a febbraio, nel Consiglio comunale di fine marzo abbiamo apportato delle modifiche alle linee guida del progetto. - prosegue Stefania Clos - In particolare, abbiamo accolto la proposta di supportarli come Amministrazione negli oneri relativi alla sicurezza nei 3 anni di “messa in disponibilità” dell’edificio, a condizione però che la cessione riguardi l’intero fabbricato. Per i potenziali acquirenti - che si sono candidati numerosissimi - abbiamo poi eliminato l’obbligo del sopralluogo, viste le restrizioni per la pandemia, e introdotto quello di presentare una relazione illustrativa del proprio progetto, considerato che tra coloro che si erano fatti avanti alcuni avevano idee strampalate che non sarebbero state adatte al nostro territorio, come demolire l’esistente e piazzarci sopra un prefabbricato. E’ stata anche creata una commissione tecnica che analizzi queste relazioni e che stabilisca dei punteggi. Intanto ci stiamo occupando di tradurre il regolamento almeno in inglese e in francese perché molte richieste arrivano dall’estero».
«Le cose procedono e siamo fiduciosi che si possa arrivare al dunque in tempi non lunghissimi. - conclude il sindaco Stefania Clos - D’altra parte noi siamo gli apripista per questo progetto in Valle d’Aosta: se qualche altro Comune verrà dopo di noi avrà sicuramente le cose un pochino più semplici».