Casa Cuaz, un bel biglietto da visita per il centro storico durante le festività

Casa Cuaz, un bel biglietto da visita per il centro storico durante le festività
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La piacevole novità di piazza Emile Chanoux durante le festività è stata sicuramente il nuovo aspetto della Casa Cuaz, lo storico fabbricato che si trova all’angolo con avenue Conseil des Commis e che - come ricorda pure una lapide sulla facciata - ospitò alla fine del diciottesimo secolo a più riprese, dal 1893 al 1799, dei soggiorni di Xavier de Maistre, lo scrittore savoiardo al quale è intitolata la via poco distante e che, ospite al tempo, della famiglia dei Nicole de Bard, proprio in quelle stanze concepì il famoso racconto “Le lepreux de la cité d’Aoste”, edito nel 1811.

Trasformata nel tempo, fino all’intervento che negli anni Trenta del Novecento modificò radicalmente, in stile razionalista, la parte posteriore, la Casa Cuaz è molto nota tra i valdostani anche perché da almeno un secolo ospita il “Café du Centre”, il locale che per decenni ha rappresentato il punto di ritrovo per coloro che scendendo dalle vallate si ritrovavano ad Aosta, vicino alla stazione ferroviaria e soprattutto a fianco ai posteggi dei pulmann che un tempo si fermavano di fronte all’attuale Banca San Paolo oppure nello spazio prospicente ai portici del Municipio, nella parte che attualmente accoglie il negozio dell’artigianato tipico.

Con l’estinzione dei conti di Bard, la casa era passata ai nobili De Coularé de la Fontaine e poi circa un secolo fa alla famiglia Cuaz, che attualmente ne detiene ancora una parte, mentre il resto è di proprietà di Roberto Jorioz tanto ospitarne pure lo studio legale e della famiglia Pieropan. Proprio la restauratrice Novella Cuaz, che figura tra comproprietari, ha coordinato gli interventi di restauro del fabbricato, insieme al direttore dei lavori, l’architetto Mauro Rosini.

Per le opere Novella Cuaz si è avvalsa della comprovata esperienza dell’impresa Edil-Art Ecò di Nus e del suo titolare Milko Rizzolo che hanno già collaborato con lei nel bel lavoro di recupero della facciata del Palazzo Vescovile aostano e che sono tutt’ora impegnati nell’impegnativo intervento di ristrutturazione della Prevostura della Cattedrale, destinata a Casa della carità per l’assistenza ai più bisognosi della Diocesi, sempre in via De Sales.

«Siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto - dichiara Milko Rizzolo, la cui impresa nata una decina di anni fa è specializzata nei restauri conservativi degli edifici storici - e nei prossimi mesi concluderemo l’intervento su Casa Cuaz con il ripristino del bugnato, ovvero la parte bassa dell’edificio, quella della zoccolatura, e con il recupero della parte retrostante dell’edificio risalente agli anni Trenta. Prevediamo di chiudere il cantiere per il mese di giugno.»

Durante i lavori, con l’eliminazione dei vari strati di intonaco sono emerse le antiche finestre in pietra. «La scrostatura - evidenzia Milko Rizzolo - che ha riportato alla luce le aperture con le cornici in travertino, una circostanza che farebbe supporre che anticamente al posto dell’edificio sorgesse una torre. Un cosa probabile vista la posizione strategica del fabbricato. Le cornici sono poi state in pietra sono poi state livellate per uniformare la facciata e così abbiamo fatto anche noi, recuperando la cromia originale dell’inizio del Novecento, che valorizza molto bene la casa e che è opera della decoratrice Chiara Guglielmo di Fénis.»

Il fabbricato avrebbe dovuto essere demolito negli anni Ottanta del XIX secolo quando con l’arrivo della ferrovia ad Aosta nel 1886, il Comune volle creare un asse viario di collegamento con l’allora piazza Carlo Alberto. Le fonti raccontano che ad opporsi fu l’avvocato Vénance Défey, al fine di evitare la distruzione dello studio abitato da Xavier De Maistre e che per questa ragione la via che sale dalla piazza della stazione, ora appunto avenue Conseil des Commis, è disassata rispetto al centro della facciata del Municipio aostano.

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