«Caro padre Gregorio, ritieniti pure in missione forse in maniera più difficile, rispetto a un paese non cristiano, perché qui l’annuncio è più faticoso»

Domenica scorsa, 4 luglio, la comunità parrocchiale di Maria Immacolata ad Aosta ha accolto il nuovo parroco, padre Gregorio Glabas. La chiesa era gremita di fedeli, tra i quali il sindaco di Aosta Gianni Nuti. All’inizio della Messa, presieduta da monsignor Franco Lovignana e concelebrata da padre Gregorio Glabas, padre Luigino Da Ros (il parroco «uscente) e altri sacerdoti, è stato letto dal diacono Roberto Cerise il decreto di nomina del nuovo parroco, cui è seguito uno scrosciante applauso da parte dei fedeli. Ha poi preso la parola padre Gregorio Glabas: «Ci conosciamo ormai da sei anni, che è già un periodo non breve, ma questa sera sento che sto entrando nella storia di questa comunità parrocchiale, con l’aiuto della grazia di Dio. Ringrazio i miei superiori, il nostro vescovo per la loro fiducia e il loro sostegno. Ho avuto la fortuna di conoscere alcuni parroci che mi hanno preceduto: padre Antonio Di Benedetto, padre Alberto Gnemmi, padre Luigino Da Ros. A loro e a tutti i miei predecessori vorrei promettere di continuare l’opera da loro iniziata. Ringrazio i miei genitori, mio fratello, tutta la mia famiglia, tanti di loro non possono essere presenti a causa della pandemia ma si uniscono alla nostra preghiera. Ringrazio i sacerdoti qui presenti e i tanti altri che non sono potuti venire a causa dei loro impegni domenicali. Molti di loro celebrano l’Eucarestia in questo momento, così anche loro sono uniti con noi nella preghiera. Ringrazio tutta la comunità parrocchiale, attraverso voi qui presenti, per le parole con cui mi avete accolto. Vi chiedo di pregare per me il Signore per mettere a disposizione i doni che il Signore mi ha dato e sia Lui stesso a scrivere tutti insieme la storia della nostra comunità.» Un fragoroso applauso è risuonato alle parole di padre Gregorio Glabas da parte dei fedeli. E dopo la benedizione impartita dal Vescovo a padre Gregorio Glabas e alla comunità parrocchiale è seguita l’omelia dettata da monsignor Franco Lovignana che tra l’altro ha detto: «Caro padre Gregorio, cari confratelli e parrocchiani di Maria Immacolata: la parola di Dio che ci propone la liturgia in questa domenica illumina quanto noi stiamo vivendo e offre alcune indicazioni preziose che intendo raccogliere e condividere con voi tutti. “Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli”. Lo Spirito di Dio fa percepire al profeta Ezechiele la missione che Dio gli affida. “Io ti mando ai figli d’Israele”. E’ stato così per lo stesso Gesù al momento del battesimo, quando lo Spirito scende su di lui e inizia il suo ministero, la sua missione. Così è accaduto agli apostoli nel giorno di Pentecoste, così accadde per padre Gregorio. Forse entrando tra i missionari oblati di Maria Immacolata pensava di partire per un paese lontano, in mezzo a uomini e donne che non conoscono il nome di Gesù e, invece, è stato inviato ad Aosta; ma quante persone qui non hanno conosciuto o, anche se battezzate, si sono allontanate nel tempo. E quindi, caro padre Gregorio, ritieniti pure in missione forse in maniera più difficile, rispetto a un paese non cristiano, perché qui l’annuncio è più faticoso per le tante difficoltà create alle volte dalla nostra mancanza di testimonianza e da una cultura che diventa sempre più anticristiana. Per questo motivo invito a sostenere il ministero di padre Gregorio con la preghiera che è il primo aiuto che la comunità gli può offrire». Al termine della Messa è stato consegnato a padre Gregorio Glabas un omaggio, con il dono di una stola e di una composizione floreale. E mentre l’assemblea si scioglieva è risuonato un grande applauso rivolto ai celebranti e alla corale parrocchiale che ha animato la liturgia della Messa.